ATTENZIONE! ULTIMISSIMA, POCHI MINUTI FA È STATO SEQUESTRATO UN ALTRO POZZO DOVE…

 

È appena giunta la notizia che è stato sequestrato in maniera preventiva anche il Pozzo Costa Molina 2 a Montemurro (perchè per i Carabinieri il pozzo è un corpo del reato) .

Il pozzo sequestrato è il luogo in cui ogni giorno l’ENI re-inietta sotto terra quello che non si smaltisce presso Tecnoparco.

Ecco di seguito “l’urlo di rabbia” scritto in una nota da Giorgio Santoriello, appartenente all’Associazione Cova Contro :

“Adesso vogliamo sapere cosa c’è dentro il corpo del reato e cosa ha inquinato.

Le royalties dovevamo spenderle in prevenzione e monitoraggi (seri e liberi), invece le dovremo usare per pagarci i funerali.

Avevamo denunciato quasi un anno fa Regione e relative determine firmate da Lambiase, abbiamo fatto analisi chimiche a nostre spese, le abbiamo portate in procure ed in UE, abbiamo portato al NOE i dati nascosti sulle contaminazioni alimentari in Val d’Agri, e soprattutto abbiamo sempre difeso, sostenuto ed avvalorato le tesi della Prof.ssa Albina Colella che prima di ministeri e regione è andata a studiare le polle di Contrada La Rossa beccandosi anche una richiesta di danni, richiesta che per coerenza ENI dovrebbe estendere a questo punto anche ai magistrati.

Ma poco fa oltre all’azione giudiziaria partita su scala nazionale, da Montemurro il consigliere Antonio Santomartino (da sempre nostro punto di riferimento nella battaglia contro Costa Molina 2 ) ci invia la foto del provvedimento di sequestro preventivo del pozzo Costa Molina 2.

Ci sono oggi sequestri ed arresti ma il Sindaco di Montemurro Senatro Di Leo, nell’Aprile 2015, diceva che era tutto a posto e che bisognava fidarsi della Regione; Ruggero Gheller diceva ad Antonio Crispino che era tutto un circuito chiuso ed approvato, sicuro; per Lambiase invece l’ultima volta che andai nel suo ufficio per avanzare domande mi disse che io ero “irrituale e maleducato”.

Filomena Pesce, ex-collega di quest’ultimo, ci rideva in faccia quando a Montemurro durante il consiglio comunale aperto dell’aprile 2015 sottolineavamo in molti – io, la Prof.ssa Colella e Maurizio Bolognetti, le varie irregolarità insite nelle autorizzazioni regionali e relative omissioni.

Berlinguer invece faceva finta di non sentire e diceva che erano solo problemi di comunicazione.

Pittella invece aspettava le prove dell’inquinamento per bloccare tutto e Schiassi andava all’expo a parlare di come “nutrire il pianeta” ed oggi Iannicelli invece vuol farci pagare l’accesso anche agli indizi, quei pochi dati, di cui l’Arpab ci approvvigiona.

Adesso una discarica sotterranea di rifiuti speciali, industriali, quale è il pozzo Costa Molina 2, è sotto sequestro: parliamo di oltre 9 milioni circa di deiezioni chimiche e fossili sparate a pressione nel sottosuolo, dal 2006, a ridosso del Pertusillo, dell’Agri e di zone agricole”.