BASILICATA ACQUA CONTAMINATA, LEONE: “PITTELLA, I LACCHÈ E I PORTABORSE A CASA!”

Dopo l’allarme e il divieto d’utilizzo d’acqua potabile in 5 comuni della provincia di Matera:

  • Policoro;
  • Scanzano Jonico;
  • Bernalda;
  • Montescaglioso;
  • Nova Siri;

per via del superamento dei limiti di trialometani in alcuni serbatoi i sindaci dei comuni interessati hanno emesso ordinanze per vietare l’uso dell’acqua come bevanda e per la preparazione dei cibi, restando idonea al solo utilizzo per l’igiene personale e dei locali.

Ormai sembra che le battaglie si combattano prima sui social ed è proprio ciò che è successo in questi ultimi giorni quando (dopo questo secondo caso di acqua contaminata avvenuto nel giro di un mese) l’ex sindaco di Policoro, Rocco Luigi Leone, con un post sulla sua bacheca ha attaccato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella:

“PITTELLA, I LACCHE’ E I PORTABORSE…A CASA!
Avevo detto a Mascia, l’altro giorno in Consiglio Comunale, che se fossi stato al suo posto sarei andato con il bastone da Pittella per chiarire la questione ambientale.

La sua risposta, pacata e sottomessa, è stata: “con la cortesia istituzionale si ottiene di più”. Le “vicinanze”politiche sono ben altra cosa rispetto alla tutela di un territorio.

E il Presidente-coniglio, che appare e scompare come dal cilindro e manovra i lacchè di questa terra a suo piacimento, DEVE andare a casa. Dopo questa sceneggiata si dimettesse subito e portasse con sé lacchè, portaborse e politici che si inchinano a SuaMaestàMarcello. Un Presidente che non guarda alle esigenze della sua gente, ma solo a clientele e portaborse, deve avere il pudore, quando il popolo implode, di andarsene a casa!”.

La risposta del presidente Pittella non è tardata ad arrivare:

“Caro Rocco Luigi Leone, le rispondo in ritardo, ma capirà la mole di lavoro. Ho letto il suo messaggio di risposta “ora parlo io”.

Bene, a dir la verità mi sembrava l’avesse già fatto ed in maniera assolutamente scomposta. Ma tant’è!

Noto con piacere che è tornato a toni diversi e da confronto, pur richiamando a presunti nervosismi da consenso che, le dirò, non ho il tempo di avere, dal momento che sono ripiegato quotidianamente e costantemente a lavoro per questa nostra amata regione.

Dunque, volendo interpretare le sue precedenti parole come una “licenza poetica”, arrivo al merito.

Avendo affrontato altre volte la stessa identica questione quando lei era sindaco, conoscerà l’iter.

Quindi sa che, dopo che gli enti preposti comunicano il risultato dei campionamenti al sindaco, lo stesso in quanto autorità sanitaria decide se disporre la sospensione dell’erogazione o fare ulteriori approfondimenti.

In questo caso il primo cittadino ha ritenuto opportuna la sospensione.

Scelta legittima. Ed ha poi chiamato in causa la Regione che ha potere di indirizzo e di moral suasion e lo sta esercitando.

Ha richiamato gli enti, ha istituito una commissione (con DGR) per valutare la discrepanza dei dati emersa in precedenza ed ha chiesto poi lumi sulle cause in modo da sostenere un percorso risolutivo.

La commissione è composta da dirigenti regionali che si affideranno all’Università per le valutazioni scientifiche e di merito. Mi sembra un percorso abbastanza chiaro, lineare e trasparente, a meno che lei non pensi che di notte qualcuno manometta l’acqua oppure ordini di alterare i dati, pur di tranquillizzare.

In quel caso sarebbe reato, come sa. Ma so che lei non si macchia di un retro pensiero così grave e totalmente delegittimante dei ruoli che si svolgono.

Pertanto, la invito ad usare la sua passione per stare nel merito e non per agitare spettri e ricerche di capi espiatori. Così non si risolvono le questioni, anzi si complicano.

Se ci sono responsabilità, come già detto, le appureremo e provvederemo con atti rigorosi e conseguenti.

Se poi lei pensa che la strada più comoda sia lo scarica barile, che lo si faccia pure, purché torni l’acqua nelle case.

Per quello che ci riguarda, abbiamo spalle larghe per risolvere quanto accade e allo stesso tempo per ascoltare le “poesie” che vengono ingiustamente dedicate al nostro indirizzo”.

Anche il segretario regionale del Partito democratico, Mario Polese è intervenuto su questa diatriba ed ha dichiarato:

“Non se ne può più. E’ stato superato il limite di guardia.

La politica recuperi il senso di responsabilità e di civiltà.

Gli attacchi violenti e volgari ricevuti dal presidente della Regione Basilicata, segnano un punto di non ritorno.

Il clima di odio e di farneticazione continua che viene cavalcato da chi pensa di utilizzare le menzogne e la denigrazione per fini elettorali e per avvantaggiare se stesso avvelena non solo il clima politico che dovrebbe comunque rimanere sempre nei confini del buon senso ma danneggia l’intera comunità e mette a rischio l’incolumità delle persone.

Utilizzare l’emergenza idrica senza stare nel merito delle questioni attribuendo colpe a chi non ha responsabilità dirette per bersagliare una intera classe dirigente e creare un allarme ingiustificato tra i cittadini è una follia.

A chi giova? A nessuno, perché quando si strappa il rapporto di fiducia tra istituzioni e popolazione si rompe il senso della democrazia e della civiltà”.

Infine pubblichiamo l’ultima replica di Leone al presidente Pittella:

“Parola o bastone? Verrebbe difficile credere alla parola quando sul referendum sulle trivelle non si è mantenuta la parola data. E allora che si fa? Si usa il bastone, metaforicamente parlando, si intende! Anche perché, come recita una citazione non certo attribuita ad uno “squadrista dell’ignoranza”, “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre”.

Gentile Presidente Pittella, riprendo quanto da lei scritto in risposta alla mia dichiarazione sull’ennesima ordinanza sindacale che vieta l’uso di acqua potabile nel Metapontino. E provo a divertirmi nel rispondere, punto per punto, alle sue dichiarazioni.

Punto primo: la Regione ha responsabilità, tant’è che 20 giorni fa circa lei stesso ha dichiarato di voler istituire una commissione di inchiesta: è stata istituita? Da chi è presieduta? A che punto sono le indagini conoscitive? Nessuno sa nulla, nessuno parla, mentre il sottoscritto “urla”. La Regione ha anche responsabilità politica circa nomine e sotto-nomine di amministratori di enti regionali che dovrebbero essere garanti della salubrità ambientale. Tutti i Consigli di Amministrazione di Arpab, AQL, ASM, sono amici e amici di amici. O no?

Punto secondo: il problema non è grave, è gravissimo e questo si che è “vergognoso”, soprattutto se il Presidente di tutti i lucani non capisce la rabbia dei cittadini e degli imprenditori che stanno subendo ingenti danni da questa surreale emergenza. Le ricordo, caro Presidente, che il giorno che ha convocato i sindaci del metapontino, magicamente i risultati erano tornati nella normalità. Per poi scoprire, oggi, che i valori erano nuovamente aumentati. Mi chiedo: erano davvero tornati nella norma quel giorno?

Punto terzo: scopriamo solo oggi che c’è un sovradimensionamento della struttura idrica? Si era parlato nei giorni scorsi anche di cause dovute all’innalzamento improvviso delle temperature, oggi si parla di sovradimensionamento. Qual è la verità? Che acqua stiamo bevendo? Quali i dati relativi a presenza di altre componenti dannose per la salute? E’ vero, da medico, alla prima ordinanza, avevo invitato ad evitare catastrofismi. Ma io non discuto dei dati, bensì del metodo. Le sembra giusto, caro Presidente, arrecare così tanti disguidi a cittadini, imprese, esercizi commerciali, nel nome di responsabilità che ancora oggi non hanno un nome e un cognome?

Punto quarto: se “l’Acquedotto lucano ha elaborato 3 proposte per prevenire questa spiacevole evenienza”, quali sono queste proposte? Sono un segreto? E se sono un segreto, come mai la Regione ne è a conoscenza se la stessa dichiara di non avere responsabilità in materia? Inoltre, chi deve decidere quale delle 3 proposte attuare? E soprattutto quando?

E poi, caro Presidente Pittella, già da tempo immemore in campagna elettorale, noto un certo nervosismo, forse perché avrà più di qualche nervo scoperto e sente bruciare sotto i suoi piedi sempre più terreno e consensi, tant’è che si lascia andare a considerazioni che lasciano il tempo che trovano sia riguardo al bastone, sia riguardo gli “squadristi dell’ignoranza”, locuzione molto in voga in questi giorni.

Infine, gentile Presidente, rimando anch’io “al lavoro che ognuno di noi ha messo in campo e alla storia che rappresenta”: la gente conosce sia la mia storia che la sua: la mia, di uomo partito dal basso, orgogliosamente “cafone” e libero, e la sua, di membro appartenente ad una forte e lunga dinastia.

E, visto che cita con tanto “ardore” le candidature regionali, le dico con estrema serenità che ogni singolo abitante di questa regione, nel suo pieno potere di elettore, quando si andrà alle urne, saprà fare le sue attente valutazioni. Non abbia timore, soprattutto se è convinto che il suo operato sia stato…ineccepibile e trasparente.

Impari a confrontarsi e non a non reagire alle provocazioni “politiche” arroccandosi su posizioni che non hanno uno sguardo al presente, ma richiamano la preistoria.

Oggi il Metapontino ha un problema serio: un Presidente di Regione che si rispetti ha il dovere di dare risposte e risolvere le questioni, non deve solo lanciare slogan e invettive contro chi, democraticamente, esprime una opinione, ne critica i comportamenti, e sollecita la soluzione dei problemi.

Lei dovrebbe sapere bene che attenzione, comprensione e vicinanza devono essere dimostrati con i fatti, a differenza delle mie “urla sui social”, come dice lei.

Concludo questo mio intervento chiarificatore sostenendo, ancora una volta, che non è rabbia. La mia…è Passione”.