“IL COMUNE È PROPRIETÀ PRIVATA”: A RUOTI ANCORA POLEMICHE SULLO SCANDALO DEL SINDACO “PRESTANOME”

“Eppure al centro di Ruoti, il cuore batte ancora forte…”

Ebbene sì, c’è ancora una parte della comunità che non riesce a rimanere indifferente alla disonestà, alla cattiveria e alla falsità, che ci costringono a fronteggiare da una parte un senso di indignazione e collera, e dall’altra una sentita e profonda amarezza”.

Inizia così il comunicato pervenuto in redazione e firmato da “Dirette ad Itaca”, lo stesso gruppo di cittadini di Ruoti che all’indomani dello scandalo sulle elezioni comunali dello scorso 11 Giugno aveva espresso l’indignazione per l’accaduto.

Come vi avevamo raccontato il video girato a Ruoti durante il comizio di chiusura della campagna elettorale in cui il sindaco uscente, Angelo Salinardi, introducendo la candidata poi eletta Anna Maria Scalise, aveva dichiarato:

“Per dividerci i compiti io continuerò a fare il sindaco di fatto, vicesindaco ma sindaco di fatto per le pratiche di Ruoti per la gestione di Ruoti la svolgerò io come ho fatto negli ultimi 10 anni”

aveva suscitato non poche polemiche.

Oggi tali lamentele continuano e nella nota firmata da “Dirette ad Itaca” si legge:

“Soprattutto alla luce di quanto dichiarato negli ultimi giorni dalla neo-sindaco e per meglio far comprendere il nostro precedente comunicato, ci sentiamo in dovere di chiarire alcuni punti.

Il problema non è tanto che chi presta il suo nome sia una donna, ma il fatto stesso che ci sia una persona che presti il suo nome.

La figura della donna è stata certamente sminuita, ma non è questo il punto: qui è stato sminuito il valore del cittadino in quanto individuo pensante e capace di scegliere democraticamente i propri rappresentanti.

Cari compaesani, questo dovrebbe farvi indignare! 40 anni e più di amministrazione guidata dalla stessa famiglia, avrebbero dovuto creare un’isola felice, un paese di cui essere fieri, una comunità unita anziché dilaniata da vendette e favoritismi.

Invece siamo rimasti agli anni ’70! Non c’è stata evoluzione perché è mancato l’interesse e l’AMORE per questo paese!

Cari concittadini, i servizi vi spettano di diritto, non sono dei piaceri che l’amministrazione vi fa in cambio del voto! Nel momento stesso in cui accettate questo baratto, instillando, in voi e nei vostri figli, una condizione di misera sudditanza, state barattando nient’altro che la vostra dignità!

Non riuscite a capire che per loro il Comune è proprietà privata e i suoi cittadini un popolo di ignoranti?

Per parlare a voi usano un linguaggio “terra terra”, fatto di parole semplici e rassicuranti. Ma rassicuranti per chi? Certamente per il cieco fan club, che altrimenti si ritroverebbe al pari di un gregge di pecorelle smarrite, orfane del proprio “pastore”.

Ma tranquilli, lui ha cercato a lungo un degno successore, una persona amica, a cui affidare le sorti del suo beneamato popolo: ora ci penserà lei a riportare la pace e l’armonia in questo paese. Noi non vogliamo essere complici, acconsentendo tacitamente ad una situazione paradossale. Il DISSENSO, noi, lo abbiamo sempre manifestato, nel passato come quest’anno, attraverso un imprescindibile diritto: il voto.

Il 49,27% della popolazione ha scelto di ribellarsi ad una staticità lunga decenni, magari anche andando contro i propri ideali e votando un’alternativa non pienamente rappresentativa: abbiamo scelto di dare una possibilità a chi non ha mai amministrato, mettendone alla prova le capacità.

Non è stato sufficiente, è vero, ma 35 voti di scarto non possono certamente essere indice di una “fiducia ampiamente rinnovata”.

Purtroppo, ancora una volta la maggior parte dell’elettorato ha preferito la strada più semplice, quella del servilismo e delle false promesse, condannando nuovamente a morte la propria dignità.

Ma noi non pretendiamo un cambiamento di rotta da parte di coloro che hanno sempre ottenuto favori e favoritismi, per necessità o per diletto; piuttosto ci rivolgiamo a voi professionisti, a voi giovani ruotesi, soprattutto a voi che avete studiato, che vantate una, due lauree, a voi che leggete, che vi dite interessati di politica, che siete stati all’estero, a voi che partecipate attivamente in associazioni… insomma a voi, uomini e donne ruotesi “culturalmente non arretrati”: a cosa serve tutto ciò se poi accettate determinate condizioni? Se continuate a votare un modo di fare per nulla democratico? Se non riuscite ad avere un libero pensiero, magari diverso da quello dei vostri genitori?

Siete i primi a lamentarvi, a fare le valigie e ad andare via, tornando soltanto per la chiamata alle urne.

Per fortuna non tutti siamo come voi! Noi che abbiamo scelto di restare, però, siamo ugualmente costretti a subire le vostre “scelte”…purtroppo! Quando la longeva dinastia non ci sarà più e le vostre menti, non più offuscate dai loro infimi giochetti, forse si apriranno a nuovi orizzonti, vi renderete conto del degrado che vi circonda e allora dovrete fare i conti solo e soltanto con la vostra coscienza, una coscienza che in questi anni non avete dimostrato di avere.

Osserverete ancora, indifferenti, un centro storico in cui ormai anche le pietre si rifiutano di stare in piedi; vedrete i vostri figli partire e non tornare, magari portando con sé un senso di vergogna per le proprie origini; guarderete, impotenti, quei pochi giovani qui rimasti, soffocati da una triste rassegnazione.

La stessa rassegnazione che oggi, a distanza di pochi giorni dai fatti che ci hanno lasciato sgomente, si respira nell’aria per le strade di Ruoti. Potrà sembrare strano, ma qui regna un’imbarazzante normalità: è come se i recenti eventi fossero ormai lontani nel tempo. Mentre, appena scavalcate le mura omertose, l’eco rimbalza, QUI TUTTO TACE.

Questo polverone mediatico sembra essersi rivelato, alla fine, positivo solo per loro: dal giorno dopo, come se nulla fosse, la neo-sindaco ha cominciato a passeggiare per le strade del paese, si è recata a scuola, ha girato per le tante frazioni e le attività commerciali, naturalmente accompagnata dal seguito dei fedelissimi, ma non dall’ex-sindaco che, dopo le accuse, ha pensato bene di non mostrarsi insieme a lei.

A dir suo e dei suoi seguaci, “l’intervento improvvido e infelice”, giustificato “dal fervore del fare” sarebbe stato interpretato male e strumentalizzato biecamente dall’opposizione; eppure non c’è nulla da interpretare, quelle parole sono uscite dalla bocca del suo mentore, sono chiare e non danno adito a pensare null’altro rispetto a quello che è stato detto.

Ma “il popolo è sovrano”, per cui accettiamo questa misera sconfitta; badate bene, però, il popolo è realmente sovrano quando, informato e consapevole, sceglie libero da qualsiasi vincolo.

Nonostante la delusione, di tutto cuore speriamo che la signora Scalise riesca a conoscere e scoprire il nostro territorio e ad amarlo come solo noi sappiamo fare, perché qui nati e cresciuti; ci auguriamo che lei riesca ad “ammansire le intemperanze” dell’ex-sindaco, sollevandolo da qualsiasi incarico, dal momento che solo in quest’ultimo caso noi saremmo disposte ad un eventuale confronto costruttivo”.