CENTRO OLIO VIGGIANO: PROBLEMI PER LA SALUTE DEGLI OPERAI? QUESTA LA RISPOSTA DI ENI

Più di una volta la compagnia petrolifera Eni è stata sotto l’occhio del ciclone nell’ambito dell’inchiesta riguardante l’impatto ambientale del Cova di Viggiano, iniziata alcuni anni fa.

Diversi accertamenti sono stati condotti per vagliare qualsiasi tipo di dettaglio o problematica derivante dall’attività estrattiva presso il Centro Olio della Val d’Agri; tra questi:

  • l’indagine epidemiologica che, nel 2017, condusse i magistrati ad ascoltare 280 lavoratori, gli stessi che nel 2016 erano stati sottoposti dalla Compagnia ad analisi del sangue e urine per verificarne lo stato di salute ed escludere patologie correlate all’ambiente lavorativo;
  • controlli derivati dalle accuse della Procura di Potenza ad Eni in merito all’inadeguata redazione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) che avrebbe potuto incidere negativamente sulla salute dei lavoratori.

Ad oggi, la situazione è la seguente: l’azienda sottolinea l’assoluta legalità delle concentrazioni delle sostanze analizzate afferenti al Cova, risultate pienamente al di sotto dei limiti imposti dalla legge, tanto da non essere rilevate dagli strumenti atti alle misurazioni.

Questa conclusione, offerta dalla compagnia petrolifera in risposta al rigetto della richiesta di incidente probatorio sull’indagine epidemiologica, va, inoltre, ad annullare anche la sospensione cautelare di un gruppo di operai del Centro Olio, precedentemente giudicati dal Consulente della Procura “non idonei” a ricoprire la mansione lavorativa.