FINALMENTE ANCHE IN BASILICATA ARRIVA LA BANCA DEL LATTE! LE MAMME POSSONO DONARLO

Finalmente anche la Basilicata avrà la sua Banca del latte materno che permetterà alle neo mamme con latte in eccesso di donarlo.

Il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile.

Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, da allergie e malattie metaboliche.

È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita (26 settimane).

Purtroppo ci sono tanti casi in cui il latte materno è fondamentale per i neonati prematuri o affetti da malattie dell’apparato digerente, di origine immunologica e allergica ed è qui che subentra la Banca del latte umano donato, i cui compiti sono svolti nell’esclusivo interesse della salute dei bambini.

La Banca del latte provvede alla selezione, raccolta, controllo, trattamento, conservazione e distribuzione per specifiche necessità mediche.

La proposta è stata votata in Regione all’unanimità su iniziativa dei consiglieri Polese, Cifarelli e Giuzio (Pd), in una nota si legge:

“La proposta di legge attua gli articoli 31 e 32 della Costituzione laddove impegnano la Repubblica a proteggere la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Recepisce, altresì, le indicazioni di principio sia dell’Organizzazione mondiale della Sanità, sia le raccomandazioni standard dell’Unione europea per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a 3 anni, nonché le raccomandazioni relative ai ‘10 passi’ Unicef-Oms e le iniziative correlate per la protezione, la promozione ed il sostegno dell’allattamento materno.

Agli oneri derivanti dall’applicazione del progetto normativo si fa fronte con la somma di 100 mila euro per ciascun esercizio del triennio 2017/2019″.