FISIOTERAPISTA DEL SAN CARLO DI POTENZA ALLA MARATONA DI NEW YORK PER SOSTENERE QUESTI AMMALATI

Viggiano (PZ) si è fatta scenario di solidarietà in occasione della serata dedicata al Dottor Giovanni Marsicovetere.

Socio dell’Associazione Bene Comune, il dott. Marsicovetere spende la sua vita, con passione e dedizione, nella battaglia contro la fibrosi cistica e, avendo sostenuto la famosa Maratona di New York, ha deciso di dedicare l’arrivo al traguardo a tutti i suoi pazienti.

Vittorio Prinzi, Presidente dell’Associazione, così descrive la serata:

“Una serata all’insegna dello sport e della solidarietà è stata vissuta da soci e amici dell’Associazione Bene Comune, che hanno voluto incontrare, nella sede di Viggiano, un suo socio, il dottor Giovanni Marsicovetere, il quale ha partecipato alla recente Maratona di New York del 5 novembre scorso, portando un messaggio di sostegno rivolto ai pazienti della struttura per la cura della fibrosi cistica dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, presso la quale lavora come fisioterapista.

Lo sport è un valore in sé e che si arricchisce ancora di più quando si coniuga con altri valori, come la giustizia, la lealtà, la socialità, l’impegno, il merito, la solidarietà.

Giovanni Marsicovetere, in particolare, nella Maratona di New York ha voluto con il suo impegno agonistico sottolineare il valore della solidarietà nei confronti di chi soffre di malattie insidiose e talvolta invincibili, come la fibrosi cistica, contro la quale egli aiuta a combattere tutti i giorni.

Il fine etico e sociale della sua partecipazione alla gara e la sua passione manifestano un modo di fare sport che i giovani dovrebbero emulare.

Nel suo intervento, il dottor Marsicovetere, mostrando alcune immagini della città e della gara, ha narrato, a tratti con commozione, la sua esperienza, preparata da tempo con faticosi allenamenti e appropriata alimentazione, con rinunce e sacrifici, ma con il proposito di ‘farcela’, proprio come vorrebbe che a ‘farcela’ fossero tutti i suoi ammalati di fibrosi cistica, insieme ai quali simbolicamente ha sostenuto la corsa e ha tagliato il traguardo, indossando la maglietta con la scritta ‘cf’ e lo slogan ‘solo un’emozione mi lascerà senza fiato’.

Ha raccontato, poi, le sue impressioni ed emozioni: lo stupore di trovarsi in una città veramente straordinaria, multietnica, unica al mondo, la maratona vissuta dagli abitanti della Grande Mela come festa, la cordialità e l’accoglienza nei confronti dei circa 52 mila partecipanti, l’ospitalità, anche se con qualche sorpresa nei prezzi troppo alti della ristorazione, l’eccellente organizzazione e sincronizzazione dei tempi nella mobilità degli iscritti alla competizione.

Ha descritto, infine, la gara in un itinerario che attraversa i più noti ed importanti quartieri di New York, da Staten Island al Ponte di Verrazzano, a Brooklyn, Queens, Bronx, Manhattan, dove si raggiunge il traguardo al Central Park.

E lungo le strade migliaia di persone ad applaudire, ad incoraggiare, talvolta facendo ad alta voce il nome dei concorrenti, ad ascoltare gruppi musicali di ogni genere, soprattutto bande, o ad ammirare le majorettes e, molto spesso, a banchettare e a divertirsi negli ampi spazi verdi e sotto i grattacieli che fiancheggiano le strade.

Più e più volte Giovanni ha sentito gridare il suo nome e ha acquistato coraggio a superare le difficoltà; qualche volta ha temuto di non farcela su tratti insidiosi e solo due chilometri prima del traguardo ha avuto la consapevolezza di potercela fare e, come se avesse messo le ali, ha superato decine e decine di concorrenti, piazzandosi al 10.087° posto.

La più intensa emozione l’ha provata proprio tagliando il traguardo e non tanto per il piazzamento, in quel momento ancora non conosciuto, ma perché ha potuto dire a se stesso ‘ce l’ho fatta!’, pensando in quel momento a quanti, sforzandosi di lottare contro malattie difficili come la fibrosi cistica, ce la possono fare e ricordando i tanti che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.

In una vetrina eccezionale, una testimonianza di straordinaria sensibilità e un esempio di modello positivo da indicare ai nostri giovani che nello sport possono andare oltre lo sport”.

Al termine della serata, al dottor Marsicovetere è stata consegnata una targa ricordo da parte di tutti gli amici dell’Associazione “Bene Comune”, in segno di rispetto per un uomo di così grande diligenza e caparbietà.

Facciamo i complimenti al dottor Marsicovetere per aver portato a termine un’altra missione nella sua battaglia quotidiana a sostegno delle persone affette da fibrosi cistica.