INFERMIERA DEL SAN CARLO DI POTENZA VA AL CONCERTO DI BAGLIONI MENTRE È IN MALATTIA!

Un’infermiera del San Carlo di Potenza, durante il periodo di malattia, decide di partecipare al Concerto di Claudio Baglioni, ma la sua foto su Facebook non è passata inosservata.

E’ quanto si legge nella notizia apparsa ieri sulla Gazzetta di Basilicata a firma del giornalista Massimo Brancati:

“Durante il periodo di malattia assiste al concerto di Claudio Baglioni e cede alla tentazione del selfie da pubblicare su Facebook con tanto di commento sul suo cantante preferito.

Qualcuno vede la foto e avvisa la dirigenza.

Se è malata e non può lavorare come mai si trova lì, al Palasele di Eboli? Lei è un’infermiera dell’ospedale San Carlo di Potenza e quella «fuitina» da fan le costa un pesante provvedimento disciplinare: sospensione e sei mesi senza stipendio. La lavoratrice non ci sta.

Ritiene esagerata la sanzione e impugna la decisione della direzione ospedaliera, anche perché rientra al San Carlo in anticipo rispetto alla scadenza dei giorni di malattia dimostrando così la sua buona fede. Quella serata al Palasele sarebbe stata la sua prima uscita in vista del ritorno sul posto di lavoro.

Scatta il contenzioso che approda in questi giorni a una ribaltamento dei termini della questione, con il San Carlo che da accusatore diventa accusato. Il giudice del lavoro, Rosalba De Bonis, si pronuncia dando ragione all’infermiera e condannando l’ospedale potentino a sborsare i sei mesi di stipendio negato (da settembre 2014 a febbraio 2015) oltre al pagamento di 2mila euro di spese di lite.

I fatti risalgono a tre anni fa e precisamente al 15 marzo 2014, data del concerto di Baglioni a Eboli. Il provvedimento disciplinare è del 7 luglio dello stesso anno. Da quel momento comincia il braccio di ferro tra amministrazione e infermiera su cui, come dicevamo, il giudice entra a gamba tesa creando un precedente che potrebbe fare scuola in analoghe vicende.

Nella sentenza, infatti, si ritiene che la sospensione di sei mesi sia una punizione eccessiva nei confronti della lavoratrice. Il giudice annulla la sanzione ma non indica una pena alternativa perché non ha il potere di applicare una sanzione diversa a quella comminata.

Una sentenza della Cassazione del 13 aprile 2007 recita: «… il potere di infliggere sanzioni disciplinari e di proporzionare la gravità dell’illecito rientra nel potere di organizzazione dell’impresa…». Nella stessa sentenza si legge che «il giudice può intervenire per ridurre la sanzione solo nel caso in cui l’imprenditore abbia superato il massimo edittale e la riduzione consista in una riconduzione a tale limite».

Il giudice, in sostanza, spiega che in base al codice disciplinare del San Carlo ci sono delle sanzioni disciplinari che vanno da una multa pari a quattro ore della retribuzione fino alla sospensione dal servizio con privazione dello stipendio di dieci giorni.

Nel caso dell’infermiera, secondo il giudice, andava applicata la sospensione di dieci giorni perché la vicenda rientra nell’articolo 13, comma 5, lettera «E» del codice disciplinare del San Carlo laddove prevede sanzioni per «lo svolgimento di attività che ritardino il recupero psico-fisico durante lo stato di malattia o di infortunio».

Le precauzioni che l’infermiera dice di aver preso per recarsi al concerto e per evitare un ritardo della guarigione non convincono il giudice che, come dicevamo, la ritiene colpevole ma la sospensione di sei mesi, a suo parere, è un provvedimento eccessivo”.

Voi cosa ne pensate?