LA TRONY CHIUDE ANCHE DA NOI, A RISCHIO DIVERSI POSTI DI LAVORO: “È NECESSARIO INTERVENIRE”

Ieri vi abbiamo parlato della crisi che purtroppo ha colpito la nota compagnia Trony.

Ricordiamo infatti che, a partire da sabato scorso, in Italia hanno chiuso 43 negozi Trony per la dichiarazione di fallimento della società DPS (società che ha il maggior pacchetto di aziende commerciali a marchio Trony).

A rischio ci sono 500 posti di lavoro in tutta Italia.

Crisi nazionale che ha coinvolto nella chiusura anche i nostri punti vendita, quello di Tito Scalo (ubicato all’interno del Polo Acquisti Lucania) e quello di Melfi (situato all’interno del Centro Commerciale Arcobaleno).

Sulla questione sono intervenuti Gianni Leggieri e Gianni Perrino del Movimento 5 Stelle di Basilicata, che in un comunicato hanno dichiarato:

“L’emergenza occupazione appare diventata una drammatica “costante” in Basilicata: altri 30 posti di lavoro sono a rischio nei punti vendita Trony presenti in provincia di Potenza, a Melfi e Tito.

Occorre aprire subito un tavolo a livello regionale con la società DPS Holding (titolare della nota catena di distribuzione) per scongiurare questo ennesimo duro colpo all’occupazione.

I lavoratori Trony di Liguria e Puglia hanno già in calendario incontri con i rispettivi assessorati regionale al Lavoro: anche la Regione Basilicata deve fare la propria parte. È necessario intervenire immediatamente per garantire ai lavoratori la continuità del posto di lavoro e, nel peggiore dei casi, un adeguato sostegno al reddito (ricorrendo agli ammortizzatori sociali) finalizzato ad individuare eventuali nuovi acquirenti del complesso aziendale.

Porteremo l’ennesimo caso di crisi occupazionale in Consiglio Regionale interrogando a riguardo l’assessore competente. Le istituzioni regionali competenti avrebbero dovuto muoversi tempestivamente: la vertenza Trony, infatti, non è certo un fulmine a ciel sereno. Già da diversi mesi lavoratori e sindacati avevano denunciato il rischio di fallimento dopo la drastica diminuzione dei compensi in busta paga e la richiesta dei vertici societari di accesso al concordato preventivo.

Siamo e resteremo al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie in questo momento difficile ed annunciamo il nostro impegno, ad ogni livello, per una positiva risoluzione della vicenda”.