MINACCIATO CON UN COLTELLO E DERUBATO: INCUBO PER UN GIOVANE DEL POTENTINO

E’ finita stanotte l’odissea per un giovane studente lucano che mentre era all’estero per un viaggio di studio è stato minacciato con un coltello e derubato da un delinquente.

L’episodio è avvenuto alle ore 5:00 di Lunedì mattina 13 Febbraio, quando il giovane studente si stava recando dall’ostello in cui alloggiava, verso la stazione di Namur (Belgio) dove doveva prendere il treno per raggiungere l’aeroporto di Bruxelles e rientrare in Italia.

Mentre camminava si è accorto che un uomo lo stava seguendo ed in più occasioni tentava di deviarlo verso vicoletti bui dicendo parole in lingua straniera incomprensibili per il giovane.

Giunti a 100 metri dalla stazione questo tizio si è avvicinato al ragazzo, gli ha puntato un coltello affilato ed in una frazione di secondi gli ha tagliato la tracolla di cuoio dove all’interno vi erano soldi, documenti, cellulare e biglietto aereo.

Diversi i passanti che hanno assistito all’aggressione ma nessuno ha mosso un dito.

Il giovane disperato si è recato allo sportello della Polizia presente in stazione e gli agenti lo hanno messo su un treno diretto alla stazione di Bruxelles Midì dove ad attenderlo c’erano altri agenti.

Giunto al comando, il ragazzo ha sporto denuncia ed ha avvisato la famiglia.

Sembrava la fine di un incubo ed invece lo studente si è ritrovato solo senza soldi, senza documenti e senza qualcuno che gli spiegasse come fare per rientrare in Italia.

La Polizia lo ha trattenuto senza far nulla fino alle ore 17:30 poi ha chiuso gli uffici ed ha messo fuori il giovane abbandonandolo a se stesso.

La famiglia intanto non riuscendo a comunicare con lui, ha chiesto aiuto alla Prefettura che gli ha consigliato di rivolgersi al consolato italiano di Bruxelles (aperto però solo di mattina dalle ore 9:30 alle ore 12:30).

Non sapendo più cosa fare, i genitori del giovane hanno allertato alcuni conoscenti del Belgio (che però abitavano a due ore di distanza da quella stazione) i quali si sono subito messi a disposizione e sono andati a prendere il compaesano.

Lo hanno ospitato per una notte e l’indomani lo hanno accompagnato al consolato italiano per i documenti provvisori, prestandogli anche i soldi per farlo rimpatriare.

Ieri sera è giunto a Roma alle ore 19:30 e qui un amico lo ha accompagnato alla stazione fornendogli il biglietto per il Frecciarossa.

Il viaggio è terminato alle ore 23:00 quando è giunto alla stazione di Salerno dove ha trovato i suoi genitori che lo aspettavano ansiosi di riabbracciarlo.

La vicenda capitata a questo giovane studente lucano ha sollevato un problema che potrebbe riguardare tutti coloro che per un qualsiasi motivo si recano in Belgio: è possibile che le autorità dinnanzi ad una persona derubata di tutto , perfino della propria identità, non facciano nulla per rimpatriarlo?

E se questo ragazzo non avesse avuto conoscenze in Belgio dove sarebbe andato? E soprattutto come sarebbe tornato a casa?

In tutto questo il consolato che ruolo ha? Cosa se ne fa una persona dei documenti se poi non ha i soldi per comprare un biglietto e rientrare?

Questo episodio è successo in Belgio e chissà se anche negli altri Stati è previsto questo stesso comportamento.

Se a qualcuno di voi è successa la stessa cosa raccontateci la vostra esperienza.