NEL CENTRO STORICO DI POTENZA MANGIANO “GIAPPONESE” E SI SENTONO MALE: RICOVERATA AL SAN CARLO UNA 13ENNE

Provare nuove pietanze alcune volte può non rivelarsi una bella esperienza.

A farne le spese 3 ragazzi di Potenza che, dopo aver gustato il tipico “Sushi” Giapponese, si sono sentiti male, tant’è che una 13enne (più grave) è stata addirittura ricoverata all’Ospedale San Carlo.

E’ quanto si legge oggi sulla gazzetta di Basilicata che racconta:

“Hanno mangiato sushi nel centro storico di Potenza e si sono sentiti male. Una moda giapponese a tavola che sta calamitando l’interesse soprattutto dei più giovani.

Ma il pesce crudo può riservare anche spiacevoli sorprese. Lo sanno bene tre ragazzi della città che dopo aver gustato pietanze a base di riso e pesce sono stati colti da dolori allo stomaco, con conati di vomito.

Tutti hanno accusato problemi, ma una di loro (una tredicenne) è stata accompagnata in ospedale in preda a disturbi più gravi.

Si trova ora ricoverata nel reparto di Pediatria dove i medici stabiliranno se si tratta effettivamente di intossicazione o no.

Purtroppo la vicenda dei tre giovani di Potenza conferma come l’aumento dei locali specializzati in cucina giapponese coincida con l’incremento di casi di disturbi allo stomaco.

Ci sono seri rischi per chi mangia sushi e sashimi? Gli esperti invitano a non demonizzare questi alimenti, anzi il loro alto potere saziante unito allo scarso apporto calorico e alla ricchezza di acqua li rende particolarmente dietetici con un notevole contributo in sostanze nutritive «buone», come gli Omega-3.

Il problema sta nella mancanza di esperienza di chi prepara queste pietanze e, soprattutto, nelle tecniche di conservazione del pesce crudo.

Quello che non tutti gli appassionati di sushi e sashimi conoscono è che anche il pesce ha dei parassiti che possono essere trasmessi all’uomo con estrema facilità se non vengono osservate alcune norme igieniche basilari.

Il più pericoloso tra questi organismi si chiama «anisakis». Si tratta di un parassita ospitato nell’addome
di numerose specie marine.

A costituire una minaccia per l’uomo sono le sue larve che possono essere accidentalmente ingerite qualora si consumi pesce crudo oppure poco cotto.

Con conseguenze a dir poco spiacevoli: dolori addominali, nausea, disturbi intestinali, a volte febbre, tutti i sintomi di una sindrome conosciuta con il nome di anisakidosi (o anasikiasi)”.

Un’esperienza che i ragazzi di certo non dimenticheranno tanto facilmente.