NUBIFRAGIO IN BASILICATA: “I COMUNI HANNO LE MANI LEGATE, NIENTE SOLDI, NIENTE PREVENZIONE”

Il terribile nubifragio che Domenica e Lunedì scorsi ha colpito tutta l’Italia provocando danni e morti suscita preoccupazione anche in Basilicata riaccendendo le polemiche sui rischi legati al dissesto idrogeologico.

A tal proposito il primo cittadino di Sant’Angelo le Fratte (PZ), Michele Laurino, ha lanciato un ennesimo e determinato appello associandosi a quello del ministro Gian Luca Galletti inerente al nubifragio di Livorno, affinchè si possano fronteggiare nell’immediato i rischi e i disagi, gravi ed imprevedibili legati al dissesto idrogeologico.

Laurino ha dichiarato:

“Innanzitutto esprimo vicinanza  alle famiglie delle vittime colpite a Livorno ma anche solidarietà al Sindaco di questo comune, Filippo Nogarin, in quanto e pur vero che ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità come dichiarato dal Ministro Galletti, ma è anche vero che i Sindaci non possono essere gli unici responsabili dopo lo stato di allerta della protezione civile.

Per noi diventa quasi impossibile rispettare l’appello del Ministro Galletti quando chiede ai sindaci di fare manutenzione sul territorio con la pulizia dei tombini e dei fiumi (soprattutto con la burocrazia per ottenere le autorizzazioni dalle regioni se parliamo di fiumi).

Numerosi sono i progetti e le comunicazioni di sollecito che i sindaci lucani presentano ai prefetti e alle regioni per prevenire il dissesto idrogeologico ma senza risorse economiche abbiamo le mani legate.

Visto che lo Stato a stanziato alle regioni centinaia di Milioni di Euro, detto dal Ministro Galletti, faccio appello a nome di tutti i sindaci: al ministro Galletti e al presidente della Giunta della Regione Basilicata a sbloccare i finanziamenti sul dissesto idrogeologico ormai attesi da anni.

Dove tanti comuni hanno progetti cantierabili ormai da anni e senza fare polemiche, essendo stanchi di farne, è inaccettabile che i sindaci oltre ai finanziamenti strutturali sul dissesto da anni aspettano fondi di somma urgenza per piccoli interventi che potrebbero, se non si interviene, diventare casi come Livorno e tanti altri, dove poi si va in cerca dei colpevoli.

Visto che siamo alle porte della stagione invernale e degli ormai annunciati scompensi climatici è giusto che in questo momento incominciamo anche a renderci conto delle operazioni che dovremmo ognuno di noi fare nel rispetto di tante vittime e del nostro futuro”.