PARCO DEL POLLINO, SU UNO DEI PRINCIPALI FIUMI UNA CENTRALE IDROELETTRICA: “UN VERO E PROPRIO SCEMPIO”

Una centrale idroelettrica sul Fiume Frido (uno dei principali corsi d’acqua del Parco Nazionale del Pollino) minaccia l’intero ecosistema fluviale.

E’ quanto cerca di fermare il WWF che in una nota fa sapere:

“Appare come un vero e proprio scempio quello in atto lungo il fiume Frido dove sono in corso le opere per la realizzazione di una centrale idroelettrica.

Le prime immagini apparse sui vari social evidenziano infatti movimenti di terreno, sradicamenti di alberi, modifica dell’alveo del fiume, insomma lavori fortemente impattanti che ad una prima sommaria valutazione appaiono ben diversi dai lavori che sono stati autorizzati.

Bene ha fatto quindi l’Ente Parco con apposita ordinanza a sospendere i lavori ed a disporre il ripristino dello stato dei luoghi.

In attesa di una attenta verifica della delibera autorizzativa della Regione e di tutte le autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, il WWF chiede adesso a Regione e Parco di rivedere l’opportunità della realizzazione della centrale.

Anche se favorevoli a forme di energia rinnovabili, appare fuori luogo la costruzione di una centrale di tale portata all’interno di un Parco Nazionale e per di più in zona 1 con la presenza di un fiume che si contraddistingue per la presenza di specie rare e vulnerabili come la lontra.

I parchi nazionali devono prioritariamente garantire la conservazione della biodiversità e non pensare ad ipotesi di sviluppo industriale che, al contrario, non possono che essere impattanti proprio su quei valori di naturalità da preservare.

Anche da un punto di vista strettamente economico, il valore dei servizi ecosistemici che gli ambienti del  Parco del Pollino offrono alle comunità è di sicuro alla lunga superiore al beneficio che la centrale potrebbe portare a pochi nell’immediato.

E ciò è particolarmente evidente se si parla di risorse idriche: è solo di due giorni fa il comunicato del WWF Italia sull’allarme siccità in cui si richiamava anche a un’oculata gestione dei bacini idrografici per la tutela degli ecosistemi fluviali, evidenziando la necessità di avviare urgentemente una diffusa azione di riqualificazione per il ripristino dei loro servizi ecosistemici, fortemente compromessi dal consumo di suolo e dall’artificializzazione della rete idrica superficiale.

In questo contesto è quindi veramente insensato agire in senso contrario, rischiando di compromettere il delicato e prezioso ecosistema fluviale del Frido, tra i maggiori corsi d’acqua del Parco Nazionale del Pollino“.