POTENZA: QUALE SARÀ IL FUTURO DEI LAVORATORI DELL’ISTITUTO DI VIGILANZA “LA RONDA”?

Oggi alle 14:30 sarà avviato il confronto, al ministero dello sviluppo economico, sul futuro dell’istituto di vigilanza La Ronda.

Per questo motivo le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno riunito le rappresentanze sindacali aziendali per valutare il documento informativo elaborato dai commissari straordinari de La Ronda e dal management di Cosmopol, unica azienda ad aver presentato una proposta di acquisto dell’istituto potentino considerata ammissibile dal Mise (mentre l’altra offerta presentata dal gruppo La Torre è stata invece rigettata dal ministero per mancanza di requisiti).

I sindacati esaminando il documento hanno riscontrato (come si legge nella nota) inaccettabili condizioni poste che non garantirebbero per intero i livelli occupazionali e minerebbero fortemente le retribuzioni degli attuali dipendenti dell’istituto di vigilanza.

I segretari generali Pasquale Paolino, Aurora Blanca e Rocco Della Luna hanno spiegato:

“Da un’attenta lettura della nota informativa si evince che 77 addetti sui 274 dipendenti complessivi non sarebbero ‘immediatamente impiegabili’; in pratica circa il 25% dell’intera forza lavoro non avrebbe certezza di trovare collocazione nelle attività aziendali.

Inoltre l’azienda acquirente, nell’ambito del suo programma di acquisizione e riorganizzazione, non potrebbe garantire gli attuali livelli di inquadramento per la quasi totalità dell’organico e non garantirebbe per intero gli scatti di anzianità maturati, con una perdita stimata di circa 250 euro mensili per ogni lavoratore.

Si tratta evidentemente, di condizioni inaccettabili che minano la serenità del confronto in quanto intervengono su istituti sanciti dal contratto nazionale e per questo irrinunciabili.

Il nostro timore è che siamo di fronte ad un’offerta improvvisata che mira all’acquisizione di un mercato e non allo sviluppo della società e alla tutela degli attuali livelli occupazionali.

Per questo consideriamo inaccettabile questa proposta e manifestiamo tutta la nostra preoccupazione per l’avvio di una trattativa che si presenta già in partenza con posizioni distanti”.

I segretari sperano nell’intervento delle istituzioni e in particolare del Mise affinchè si crei un clima di fiducia e si arrivi ad una nuova proposta che conservi tutti i posti di lavoro con le giuste retribuzioni e assicuri il consolidamento e il rilancio dell’azienda.