POTENZA SU RAI 1: SIAMO LA CITTÀ D’ITALIA CHE SPRECA PIÙ ACQUA! QUESTO IL SERVIZIO

Potenza è la città d’Italia in cui si spreca più acqua a causa delle tubature fatiscenti: tale problema è stato affrontato ieri sera nell’edizione delle 20:00 del TG1.

L’Italia è il paese dell’oro blu  che tra fiumi, laghi, dighe artificiali, falde acquifere è la regione d’Europa più ricca d’acqua.

Il problema è che ne consumiamo troppa: 245 litri a testa al giorno e come se non bastasse circa il 30% delle famiglie non si fida di quella che esce dai nostri rubinetti e dunque l’acquista.

Risultato: siamo oltre le medie europee e in quanto a consumo 143 litri procapite.

Le risorse per arginare il problema ci sono: 700 milioni di euro da destinare alla depurazione, ma il problema numero uno resta la dispersione delle tubature, tra contatori malfunzionanti, allacci abusivi e una rete idrica che ha oltre 50 anni.

In Italia le criticità maggiori sono al Sud!

Nel corso del telegiornale nazionale è andata in onda un’intervista realizzata qui a Potenza, e rivolta ad alcuni tecnici di Acquedotto Lucano, nel corso di un intervento di riparazione.

Ecco cosa è emerso:

“Qui a Potenza le continue rotture delle tubature di Acquedotto che avvengono in città o nelle pianure agricole non stupiscono più di tanto.

Basta girare un pò a piedi o in macchina che una falla piccola o grande la incontri di sicuro”.

Il giornalista ha intervistato anche un cittadino che ha fatto notare nei pressi di una strada, un tubo rotto da due anni dal quale vi è una continua fuoriuscita di acqua.

Ben il 68% dell’acqua potabile di Potenza si disperde così, il servizio idrico nel capoluogo di regione e in tutta la Basilicata è gestito dall’Acquedotto Lucano, una rete che si estende per circa 1000 Km.

Nel corso del servizio è intervenuto Raffaele Pellettieri, vice direttore area tecnica A.L, che ha dichiarato:

“Le cause di questi disagi sono da attribuire alla conformazione del territorio con dislivelli di oltre 150 metri, l’obsolescenza delle reti che hanno un’età media superiore ai 35 anni, e lo sviluppo delle aree rurali del territorio dove purtroppo registriamo ancora usi impropri ed abusi della risorsa idrica.

Abbiamo dei progetti che porteranno alla sostituzione delle reti più fatiscenti”.