POTENZA, SPEZZATA LA VITA DI CARMINE: “RIFIUTIAMO DI ABITUARCI AL FATTO DI ANDARE A LAVORO E POTER PERDERE LA VITA”

Dopo il terribile incidente che ha spezzato la vita di Carmine Picerni, l’operaio potentino che stava lavorando nella ex Ponteggi Dalmine (nella zona industriale), diversi sono stati gli interventi in merito.

A parlare della questione Rosalba Guglielmi, coordinatrice regionale Usb Basilicata:

“Siamo annichiliti dalla notizia della morte di un altro ragazzo di 39 anni nella strage ormai quotidiana di vittime che nessuno deve più azzardarsi a chiamare bianche, con i corpi straziati e il sangue offerto in un sacrificio perenne agli interessi di un capitale tornato a dominare e che detta le politiche di tagli alla salute, alla sicurezza all’istruzione, perché nello stritolamento generale di prospettive e di sogni un lavoro diventa una chimera da afferrare al volo, purché sia. C’è lo stiamo dicendo troppe volte e questa sarà la volta di troppo.

La USB regionale come prima risposta indice già da oggi iniziative di sciopero in tutti i posti di lavoro dove non si debbano garantire i servizi essenziali, chiede a tutti gli altri lavoratori, intanto che si avviino le procedure per poter espletare il diritto di sciopero, di dare comunque un segnale di partecipazione, indossando una fascia a lutto, spegnendo tutti i computer a mezzogiorno ecc.

A S. Eccellenza il Prefetto chiede la convocazione di tutti i soggetti interessati per un piano straordinario di controllo delle condizioni di sicurezza e degli ambienti di lavoro.

Cominciamo da noi, con assemblee in ogni posto di lavoro per tornare a discutere della situazione ambientale e qualità della vita per dare sostanza a leggi che si riproducono ormai secondo canali formali, il business degli addetti ai lavori per essere in regola con la predisposizione dei piani e i corsi di formazione e gli RLS in funzione di notai, per finire con le tessere a punti che qualcuno si è inventato ultimamente.

Alla mamma al papà alla moglie e ai suoi due bambini esprimiamo tutta la nostra solidarietà e nostro affetto”.

Con una nota è intervenuto anche Giannino Romaniello, esponente di art. 1 Mdp:

“Ho partecipato questa mattina al presidio promosso dal sindacato dei metalmeccanici davanti ai cancelli della ex Ponteggi Dalmine per il tragico incidente mortale sul lavoro che ha colpito la famiglia Picerni.

Si tratta del quarto incidente mortale sul lavoro dall’inizio del 2018.

Ancora una volta un giovane lavoratore perde la vita sul lavoro. Il lavoro che in questi ultimi anni è stato svalorizzato e reso sempre più precario.

In questo caso, fermo restando che gli organi competenti ci auguriamo ricostruiscano la dinamica dell’incidente, sicuramente anche questa ennesima morte è da attribuire al fatto che sulla sicurezza in questi ultimi anni di crisi, poco si è investito e la stessa ricerca sui nuovi e più avanzati sistemi poco ha prodotto.

Le Istituzioni, gli organi competenti devono fare di più ma sinceramente è l’impresa che non può considerare la sicurezza un costo. Non esiste la fatalità come a volte qualcuno afferma e ogni infortunio è sempre dovuto all’assenza di tutte le necessarie misure di sicurezza.

Alla famiglia Picerni ed in particolare alla moglie, ai figli e ai parenti, va la mia personale vicinanza augurandomi che a partire dallo sciopero indetto per venerdì dal sindacato confederale CGIL-CISL-UIL, seguano da parte di istituzioni, enti di prevenzione e sistema delle imprese atti concreti per fermare le morti sul lavoro”.

Intanto, Cgil Cisl Uil di Basilicata hanno proclamato uno sciopero generale di 8 ore per venerdì 20 aprile a seguito del grave infortunio mortale di Carmine.

I sindacati confederali hanno convocato, sempre per venerdì, anche un presidio a Piazza Mario Pagano sotto la Prefettura alle ore 10:00, invitando i lavoratori alla massima partecipazione.

Cgil Cisl Uil confidano nella magistratura affinché svolga nel più breve tempo il suo compito per accertare eventuali responsabilità e omissioni delle aziende in cui non si rispettano norme e procedure e chiedono al contempo un incontro urgente in Prefettura con tutte le istituzioni preposte, a partire dalla Regione Basilicata, per rafforzare la sorveglianza e i servizi ispettivi.

Scrivono in una nota le tre sigle sindacali:

“Ci rifiutiamo di abituarci al fatto che si vada a lavoro e si possa perdere la vita: le istituzioni facciano subito la loro parte”.