TESTA D’ANIMALE NEL GIARDINO DI CASA: MINACCE PER DIRIGENTI DI ACQUEDOTTO LUCANO

L’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Michele Vita, e un alto dirigente della stessa società hanno ricevuto una serie di pesanti minacce.

Minacce che sarebbero state in un primo tempo sottovalutate (al punto che non è stata sporta nessuna denuncia) ma che poi hanno assunto caratteristiche sempre più preoccupanti, come nel caso del ritrovamento della testa mozzata di un animale nel cortile dell’abitazione dell’amministratore Vita.

Nella notizia apparsa l’altro ieri sulla gazzetta di Basilicata si legge:

“La Procura della Repubblica di Potenza ha aperto un fascicolo d’indagine che, ovviamente, ha al centro l’attività prestata presso la società da Vita e dall’altro dirigente, ma che non trascura anche altre possibili piste di indagini, sebbene sia difficile immaginare questioni che interessino i due destinatari delle missive minatorie.

Le indagini sono state affidate alla Polizia, allertata anche in relazione ai possibili rischi per i due destinatari delle minacce.

Gli interessati, dal canto loro, si sarebbero vincolati volontariamente, d’intesa con la Spa, a misure di protezione con l’ausilio del personale della società di vigilanza Cosmopol che presta servizio presso la società idrica interamente partecipata dagli enti locali della Basilicata in particolare per quel che riguarda gli spostamenti.

Ulteriori misure di protezione potrebbero essere adottate nei prossimi giorni anche se la linea seguita è stata quella della discrezione anche al fine di dare una maggiore possibilità di riuscita alle indagini per individuare i responsabili.

Le minacce, come detto, sarebbero iniziate ad arrivare nei mesi scorsi prima con missive, ovviamente anonime, e i vari messaggi sono all’attenzione degli inquirenti alla ricerca di indizi.

Ma a determinare l’escalation della preoccupazione è stata indubbiamente la testa di animale fatta trovare nel giardino, una chiara minaccia di morte che testimonia anche come gli autori delle minacce abbiano informazioni sulla vita extra azienda del loro obiettivo.

Quanto alle piste di indagine, come detto si lavora ad ampio raggio, ma una delle piste seguite è legata alle attività di Acquedotto Lucano, la principale stazione appaltante della Basilicata”.

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha espresso vicinanza e solidarietà all’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Michele Vita, e ad uno dei dirigenti della stessa società a totale capitale pubblico, fatti segno (secondo quanto riferito ieri mattina dalla “Gazzetta”) di un vile atto intimidatorio su cui sta indagando la Procura della Repubblica di Potenza.

Pittella ha dichiarato:

“Sono certo che Michele Vita e i suoi collaboratori continueranno a lavorare con il consueto rigore e la serenità di sempre, portando avanti l’azione di risanamento avviata in Acquedotto Lucano, con risultati apprezzabili in termini di risparmio e di efficienza del servizio.

Confido nell’azione di magistratura e forze dell’ordine, per garantire la necessaria sicurezza a chi opera negli Enti  pubblici al servizio della comunità”.