VIGGIANO: “STRISCIA LA NOTIZIA” SUL CENTRO OLI E SULLA STRANA MORTE DEL DIRIGENTE ENI

La seguitissima trasmissione di Canale 5 “Striscia la Notizia” è tornata ad occuparsi del Centro Olio Eni di Viggiano (PZ) e del mistero che avvolge la strana morte del dirigente dell’Eni.

Pinuccio, narratore della vicenda, ha fatto riferimento ad altre inchieste effettuate in passato (di cui noi vi abbiamo già informato) e con queste parole ha iniziato il servizio andato in onda lo scorso Sabato:

“Lo scorso anno vi abbiamo parlato del Centro Oli di Viggiano, dove alcune cisterne avevano perso del petrolio perché erano corrose e questo petrolio era finito nelle falde; poi vi abbiamo raccontato la storia di un ingegnere che dirigeva  il Cova di Viggiano che si era suicidato e aveva lasciato delle lettere, una di queste indirizzata ai carabinieri, in cui lui descriveva alcune sue perplessità.

Noi questa lettera l’abbiamo avuta”.

Pinuccio prosegue con il contenuto della lettera:

“In questa lettera l’ingegnere parla di una situazione che risale al periodo tra il 2012 e il 2013 e descrive come alcune cisterne fossero erose.

Tutto questo, qualche anno fa.

Nella lettera lui parla di un’ispezione fatta che ha mostrato 2-3 buchi nell’area esterna e, di alcuni buchi, viene riportata anche la dimensione, ovvero 4-5 cm.

Riguardo a questi eventi, l’ingegnere scrive che per ordini superiori non sono stati ufficializzati e, quindi, tenuti nascosti”.

Le gravissime dichiarazioni dell’ingegnere sono state avvalorate dalla sua disponibilità e apertura per ulteriori approfondimenti; Pinuccio infatti spiega:

“Insieme a questa lettera, l’ingegnere lascia la sua password e la sua mail, affinché i carabinieri possano andare a leggere tutte le sue conversazioni avute con i vertici di Eni, quindi conversazioni interne, dove le sue perplessità vengono sempre dimostrate.

L’ingegnere sostiene che all’interno del greggio ci siano delle sostanze che corrodono queste cisterne, tant’è vero che lui è preoccupato anche della raffineria di Taranto, dove poi questo greggio arriva.

Abbiamo trovato una mail proprio della raffineria di Taranto, in cui si mostrano perplessità rispetto a quello che sta accadendo e cosa può procurare all’impianto”.

L’inviato conclude:

“L’ingegnere lancia della accuse pesanti, dice che queste cose si sapevano, ma sono state messe a tacere.

Noi non sappiamo se lui, nel 2013, fosse un veggente per aver descritto delle cose che poi, in realtà, sono avvenute qualche anno dopo come abbiamo descritto e ci auguriamo di poter parlare con qualcuno dell’Eni per capire se si parla di fantasie oppure si poteva fare qualcosa”.

Di seguito, alcune immagini del servizio che illustrano alcuni pezzi fondamentali in questa vicenda.