Coronavirus in Basilicata, Fase 2: “Non solo farsi trovare pronti, ma stimolarla e avviarla”. A dirlo…

In una nota, il senatore della Lega, Pasquale Pepe, dichiara:

“L’epidemia da Covid-19 dà segnali concreti di contrazione e bisogna immediatamente preparare il campo per dare ossigeno alle famiglie e all’economia.

Per farlo c’è bisogno di costruire la Fase 2 su tre assi di intervento: provvedimenti a costo zero, a cominciare dalla sburocratizzazione, aiuti economici a fondo perduto e riaperture.

Coniugare la tutela della salute con l’avvio della Fase 2 è possibile.

In Basilicata abbiamo numeri confortanti circa la pandemia, (oggi contagio zero) rispetto ad altre regioni, grazie ad alcuni fattori: madre natura che ci tiene distanti.

Siamo pochi in regione e i centri urbani sono lontani l’uno dall’altro.

Per una volta questo è stato un fattore positivo.

Poi c’è da sottolineare l’opera incessante degli operatori sanitari, il grande lavoro dei sindaci per il contenimento dei contagi e le azioni promosse dalla Regione.

Va preservato il lavoro fatto, ma bisogna da subito programmare la ripartenza.

Non possiamo aspettare.

Per quanto riguarda la Basilicata è necessario individuare prontamente le risorse finanziarie, prendendole da dove ci sono per darle a chi non ne ha.

Mi riferisco alle famiglie senza reddito e con casi di disabilità al loro interno, a professionisti e imprese a tutto tondo, comprese le attività commerciali, della ristorazione e della ricettività.

Si deve dare un sostegno tangibile a chi è stato costretto ad abbassare la saracinesca.

Va privilegiato il fondo perduto, di cui si è abusato negli anni scorsi producendo minimi risultati.

Ora, invece, serve per risorgere, valutandone l’entità caso per caso, in base alle possibilità e in che percentuale.

Stop burocrazia, fiducia e responsabilità sono le parole d’ordine da cui ripartire.

Credo che per aiutare l’Italia a rialzarsi serva intraprendere un percorso netto contro la burocrazia.

Per agevolare investimenti subito, per far realizzare immediatamente opere pubbliche e private e per elargire servizi in tempi record, dovranno essere sufficienti due atti: la richiesta iniziale e il provvedimento finale.

Ciò vuol dire zero pareri, zero conferenze di servizio, zero atti endoprocedimentali, zero lungaggini.

Il cittadino dovrà assumere due impegni: agire, spendendo virtuosamente e celermente, ed autocertificare che ciò che si appresta a fare è rispettoso delle norme.

Quindi non si deroga ai vincoli di ogni tipo, ma nemmeno si aspetta che ‘mille’ uffici preposti si pronuncino.

È necessario un patto a tre sulla fiducia e sulla responsabilità: tra lo Stato, che dovrà consentire deroghe shock (magari anche solo per un certo periodo, ma deve farlo), l’Ente periferico (Regione, Provincia, Comune, Unione dei Comune, Consorzi ed altro), che dovrà velocizzare tutte le procedure, e il cittadino, che dovrà operare senza esitazione, spendere con celerità e dichiarare il vero, altrimenti sarà sanzionato.

Insomma, via lacci e lacciuoli e correre.

Sto già lavorando con il gruppo parlamentare della Lega in Senato perché ciò accada”.