La Basilicata è la prima regione in Italia ad ampliare alla grande distribuzione la possibilità di attivare convenzioni per la fornitura di prodotti senza glutine.
E’ quanto si legge in una nota pubblicata dall’Ufficio Stampa della Regione Basilicata che ha sottolineato:
“E’ solo una delle importanti novità introdotte dalla delibera approvata nei giorni scorsi su proposta dell’Assessore Regionale alle Politiche della Persona Flavia Franconi”.
Con questo provvedimento la Regione Basilicata mette fine ai buoni cartacei e introduce l’attivazione di una card prepagata che ogni tre mesi sarà ricaricata dalla azienda sanitaria di competenza.
Solo Umbria, Toscana e Lombardia hanno già attivato una card prepagata ma unicamente per le farmacie e parafarmacie.
Afferma l’Assessore Franconi:
“Abbiamo molto a cuore la costruzione di una rete di servizi destinati alle persone con diagnosi certificata di morbo celiaco.
Non a caso in meno di due mesi abbiamo approvato due importanti delibere: la prima che recepisce l’accordo fra Governo e regioni sul protocollo per la diagnosi e follow up della celiachia; la seconda (approvata nei giorni scorsi) che introduce procedure innovative e funzionali sulle modalità per il ritiro dei prodotti senza glutine,attraverso una card prepagata ed estende alla grande distribuzione la possibilità di attivare convenzioni con le aziende sanitarie.
Con quest’ultimo provvedimento (in particolare) mettiamo in moto due importanti facilitazioni per i celiaci lucani: attraverso la card si potranno ritirare i prodotti senza glutine in ogni centro convenzionato sull’intero territorio nazionale.
Gli utenti attraverso l’ampliamento alla grande distribuzione potranno liberamente scegliere dove ritirare i loro prodotti con ricadute positive anche in termini economici.
In Basilicata abbiamo circa 900 persone con diagnosi certificata di morbo celiaco.
Stiamo costruendo un percorso in grado di offrire servizi sempre più moderni ed efficienti all’altezza delle loro aspettative e dirigendo le attività anche sul fronte della prevenzione e della diagnosi precoce”.
Le aziende sanitarie Asp e Asm sono impegnate ad adottare l’atto regionale entro novanta giorni.
Le card saranno ricaricate trimestralmente per un importo mensile che va da un minimo di 43 euro al mese a un massimo di 140 euro al mese a seconda dell’età così come indicato dal Ministero.
Per i soggetti con nuova diagnosi l’azienda sanitaria di appartenenza provvederà all’attivazione delle procedure finalizzate al rilascio della card contestualmente al riconoscimento della patologia.