Potenza, seggi aperti per i Referendum sulla giustizia: ecco le schede e per cosa si vota

In tutta Italia, oggi 12 Giugno si vota per il cosiddetto election day, cioè una giornata unica in cui si va alle urne sia per le elezioni amministrative, sia per i referendum abrogativi sulla giustizia.

Milioni di cittadini sono chiamati alle urne, dalle ore 7:00 alle ore 23:00, anche per esprimersi su 5 quesiti referendari e per il rinnovo degli organi elettivi in 971 comuni.

Lo scrutinio per i referendum abrogativi seguirà la chiusura dei seggi, quello per la tornata amministrativa inizierà alle ore 14:00 di lunedì 13 giugno.

I quesiti riguardano il tema della giustizia: si va dalla legge Severino alle misure cautelari, dalla separazione delle carriere alla valutazione sui magistrati e alle elezioni per il Csm.

Cinque i colori delle schede che verranno consegnate ai votanti: rossa, arancione, gialla, grigia e verde.

Deve votare “sì” chi è d’accordo a cambiare l’attuale legge e deve votare “no” chi invece vuole mantenere le cose così come sono ora.

Di seguito il dettaglio sui quesiti.

  • Il quesito 1 chiederà se si è d’accordo o meno alla cancellazione della Legge Severino che in automatico esclude dalle elezioni e dagli incarichi in politica le persone condannate.

Se vince il sì il decreto viene abrogato e cade l’automatismo e quindi, in caso di condanna, spetterà al giudice decidere di volta in volta se applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici. Se vince il ‘no’ rimane l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per i politici condannati.

  • Il quesito 2 riguarderà la limitazione delle misure cautelari e chiede se si è d’accordo o meno – quando non si tratti di reati gravi – all’eliminazione della norma sulla “reiterazione dello stesso reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici, durante le indagini e quindi prima del processo, possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona.

Se vince il sì, in alcuni casi e per reati considerati meno gravi, il pericolo della reiterazione del reato viene eliminato dai motivi per cui può essere richiesta una misura cautelare.

  • Il terzo quesito riguarda, invece, la separazione delle funzioni dei magistrati e, in particolare, l’abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.

Se vince il sì viene introdotta la separazione delle carriere e i magistrati dovranno scegliere all’inizio del loro percorso lavorativo se assumere nel processo il ruolo di giudice (funzione giudicante) o quello di pubblico ministero (funzione requirente).

Poi dovranno mantenere quel ruolo per tutta la loro vita professionale.

L’unica possibilità di cambio rimarrebbe per i giudici, che potrebbero passare dai tribunali penali a quelli civili.

Se vince il no, i magistrati potranno continuare a cambiare ruolo nel corso della loro carriera.

  • Al quesito numero 4 bisognerà votare sulla partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari.

Se vince il sì viene abrogato il divieto di voto dei membri laici nei Consigli giudiziari e quindi anche altre figure diverse dalle toghe – come avvocati e professori universitari che fanno parte di questi Consigli – potranno votare riguardo all’operato, alla competenza e alla professionalità dei magistrati.

Se vince il no, le cose restano come sono e le valutazioni rimangono a carico dei magistrati.

  • Il quinto ed ultimo quesito, infine, riguarda l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

In sostanza il quesito chiede se si è d’accordo o meno all’abrogazione della norma che prevede l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura.

Se vince il sì si potrà presentare la propria candidatura senza l’obbligo di trovare almeno 25 firme.

Se vince il no rimane l’obbligo delle firme.

Questi i fac-simile delle cinque schede.