“Quando la città di Potenza è stata scelta per ospitare il grande evento del Capodanno Rai tanto è stato l’entusiasmo manifestato da numerosi cittadini potentini e lucani”.
Così comincia il comunicato il capogruppo di ‘Potenza Città Giardino’, Pierluigi Smaldone, che precisa:
“Le aspettative di tutti noi sono state giustamente alimentate dall’incisiva comunicazione istituzionale, di cui l’amministrazione comunale di Potenza sembra essere diventata maestra.
Tuttavia oggi, a sole due settimane dal 25 dicembre, lo sconforto dei potentini ha completamente soppiantato l’entusiasmo.
Le promesse relative agli allestimenti natalizi in città non sono state mantenute, dimostrando la pericolosissima divergenza tra comunicazione e azione.
È inammissibile che nella città del Capodanno Rai, capoluogo di regione più alto d’Italia, non vi sia neanche l’ombra di “casette” o luminarie.
Proprio quelle che in passato abbiamo da cittadini a volte criticato, oggi possiamo solamente rimpiangerle!
Non è certo questo il modo per creare attrattive, rivitalizzare il centro storico e, con esso, l’economia dell’intera città.
Tutte le forze di opposizione, lavorando con dedizione nelle commissioni, si sono fino ad ora astenute dal fare propaganda su un tema del genere, in una città senz’altro afflitta da numerosi problemi.
La speranza, evidentemente vana, era quella di concedere il tempo all’amministrazione per realizzare un progetto valido per rendere la città più bella che in passato.
Ma ormai il tempo è scaduto e Potenza viene abbandonata nel suo torpore e nella delusione di chi aveva creduto (forse ingenuamente) che queste festività natalizie sarebbero state indimenticabili.
Purtroppo, lo stesso tentativo di giustificare questa mancanza, ricorrendo alla collaudata tecnica dello “scaricabarile” non basta.
La città aspetta e i potentini continuano a sperare di svegliarsi e trovare un’atmosfera luminosa e festante.
Tutto è possibile ma una cosa è certa, ormai siamo fuori tempo massimo e forse i danni subiti da commercianti o semplici cittadini innamorati della loro città non potranno più essere degnamente ripagati”.