Potenza miglior capoluogo d’Italia sulla raccolta differenziata secondo questa indagine! Per “Comuni Ricicloni”…

Quella dell’economia circolare è una sfida che in Basilicata hanno già colto molti imprenditori, associazioni, start-up e pubbliche amministrazioni.

L’economia circolare non solo è un modello di sviluppo sostenibile e innovativo ma anche uno strumento di risparmio economico, energetico e ambientale.

Anche in Basilicata sono sempre di più le amministrazioni che hanno puntato sulla raccolta differenziata con risultati di assoluta eccellenza, come dimostrano i tanti Comuni premiati con la decima edizione del rapporto “Comuni Ricicloni Basilicata” presentata durante l’Ecoforum lo scorso 26 Febbraio.

Di seguito tutti i dati riportati nel dossier stilato da Legambiente e Comuni Ricicloni Basilicata:

“Sono 39 i Comuni Ricicloni lucani che conquistano l’ambito riconoscimento per avere superato la soglia del 65% prevista dalla normativa vigente.

Di questi 23 sono Comuni Rifiuti Free, avendo una produzione di indifferenziato annua procapite inferiore a 75 kg/anno.

Sarconi primo classificato, seguito da Tramutola e Castelluccio Superiore.

In termini di risultati raggiunti, in particolare per ciò che attiene alla raccolta differenziata dei rifiuti ed al conseguente recupero di materiali, emerge che molti passi in avanti sono stati fatti ma molti sono ancora da fare soprattutto per quanto riguarda la dotazione impiantistica regionale.

La raccolta differenziata complessiva è stata nel 2017 pari al 44,66% con la Provincia di Potenza attestata al 50,43% e quella di Matera al 35,62%.

Un quadro sicuramente migliore rispetto al recente passato ma con ancora diverse ombre considerando che purtroppo c’è ancora una percentuale considerevole (circa il 28%) di Comuni lucani che di fatto ancora non ha avviato un vero sistema di raccolte differenziate nel loro territorio, oppure lo ha fatto solo simbolicamente.

Ma è l’impiantistica la vera nota dolente.

Siamo all’inizio del 2019 ed in Basilicata ancora non siamo riusciti a realizzare il primo impianto di compostaggio della frazione umida proveniente dalla raccolta domiciliare, mantenendo il triste primato che ci vede come unica regione d’Italia a non avere in esercizio alcun impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti”.

 Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato:

“Per raggiungere anche in Basilicata i nuovi target di riciclo dettati dal nuovo pacchetto di direttive europee sull’economia circolare servono gli impianti, a partire da quelli di compostaggio e digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica differenziata.

Una rete impiantistica regionale di questo tipo consentirebbe da una parte la fine dell’esportazione fuori regione dei rifiuti differenziati a centinaia di km di distanza con conseguenti costi ambientali ed economici e dall’altra la produzione di biometano, da immettere in rete o destinare a carburante per l’autotrazione, e di compost di qualità.

Per arrivare a rifiuti zero in discarica o negli inceneritori, serve realizzare mille impianti di riciclo e riuso.

Non c’è altra soluzione”.

Antonio Lanorte presidente di Legambiente Basilicata Onlus ha dichiarato:

“Per la realizzazione dell’impiantistica per il riciclo risulta indispensabile anche abbattere gli ostacoli non tecnologici a tali scelte e quindi, tra gli altri, in particolare riuscire a creare le condizioni per il necessario consenso sociale.

Per questo scopo va incentivata la condivisione e la partecipazione dei cittadini alle scelte impiantistiche sia attraverso un vero dibattito pubblico che garantendo controlli pubblici più adeguati”.

Nel dettaglio ecco i dati relativi al Comune di Potenza:

“Il Comune di Potenza e l’ACTA spa hanno avviato il porta a porta per la raccolta differenziata dei rifiuti nel luglio 2016 arrivando a servire l’intero territorio comunale nel dicembre 2017.

Per il 2018 la città di Potenza con il suo 65% (miglior capoluogo di regione in Italia secondo i dati Ispra) ha fatto raggiungere la migliore performance all’intera provincia + 7% e + 6.1 all’intera Regione Basilicata rispetto all’anno prima.

Per lo stesso anno in discarica sono finiti solamente 9.211,750 tonnellate contro le 21.645,330 del 2015.

Ciò, oltre indubbi vantaggi ambientali, ha comportato anche dei benefici economici per i cittadini ai quali con la rata di conguaglio sono restituiti circa 1.500.000,00 euro corrispondenti al 10% di riduzione della tassa.

Sempre in merito al sistema di tariffazione è stata istituita la Tariffa Rifiuti Corrispettiva (TARIC) per il servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti ad essi assimilati, sulla base di un sistema di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti, percorso che verrà completato nel corso del 2019.

A dicembre 2018 ha preso il via il progetto “Ecostazioni” voluto da ACTA spa e realizzato con Corepla Consorzio Nazionale per la raccolta e Comune di Potenza, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica con il quale Potenza si candida a essere il primo capoluogo in Italia ad effettuare la buona pratica dell’economia circolare.

L’iniziativa è volta a implementare la raccolta differenziata tra i cittadini di Potenza, invitandoli a nuove modalità per il conferimento di imballaggi in plastica, di piccoli elettrodomestici e pile. Si è partiti da queste frazioni in attesa di poter avere a disposizione al più presto strutture ed impianti per proiettare il capoluogo lucano a ‘Rifiuti Zero’”.

Le Eco stazioni sono quattro compattatori (“Reverse Vending Machine” RVM) installati nel territorio comunale, ognuno dei quali in grado di raccogliere fino a 10.000 bottiglie di plastica da riciclare.

Le bottiglie conferite si trasformeranno in “ecopunti” per i quali é previsto un meccanismo di premialità con sconti nei negozi e buoni spesa, con l’ottenimento di regali, premi realizzati in plastica riciclata (felpa in pile, sacca per il tempo libero, frisbee).

Con l’installazione di queste 4 Eco stazioni evolute, si intende sperimentare e realizzare una raccolta di qualità per il Comune e il cittadino portando così alla massimizzazione del riciclo con caratteristiche di replicabilità del servizio addirittura a livello nazionale.

Inoltre questa modalità offre la possibilità di verificare l’incentivazione al gesto di civiltà della raccolta anche per quegli imballaggi che precedentemente finivano nell’indifferenziato o dispersi nell’ ambiente”.

Di seguito alcuni dati estrapolati dal dossier.