Scuole e istituzioni ricordano la tragedia del piroscafo Utopia: tra le vittime anche lucani. I dettagli

Il 17 marzo 1891 a Gibilterra affonda il piroscafo Utopia diretto a New York.

570 emigranti su 878 passeggeri annegano.

Il 17 marzo 2021 scuole e istituzioni di varie regioni ricordano le vittime.

Come ricorda Michele Petraroia, Presidente Ass. Giuseppe Tedeschi:

“Paura ed apprensione non aiutano a custodire la memoria, chiudono i cuori e seppelliscono i ricordi in anfratti inaccessibili.

La guerra alla pandemia non permette distrazioni e sicuramente sarà questa la ragione che non ha consentito ad alcune Regioni di intervenire all’evento promosso da Associazioni, Comuni, Scuole e dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Pur nelle nebbie di una fase tormentata, a 130 anni dal naufragio, Pina Mafodda, Gian Antonio Stella, il Sindaco di Palermo, il Console di Gibilterra, studiosi, docenti e studenti, ricostruiranno i tratti, e le storie di centinaia di emigranti che inseguivano il sogno americano.

Tra le vittime inghiottite dal mare anche 53 molisani e 26 lucani (n.9 di S. Paolo Albanese, 4 di Viggiano, 2 di Calvello, n. 4 di Matera, n.4 di Pomarico e 1 rispettivamente di Sarconi, San Fele e Potenza).

Una croce a North Front nel cimitero di Gibilterra custodisce la memoria delle 130 salme restituite da un mare perfido che trattenne a sé le rimanenti 440.

Fu la Curia Vescovile di Gibilterra tra aprile e agosto del 1891 a inviare i certificati di morte in Italia con un gesto di umanità che ci ricorda la corona bianca che Papa Francesco affidò alle onde di Lampedusa dopo il tragico naufragio del 3 ottobre 2013.

Insieme agli altri relatori e con l’aiuto delle scuole che hanno lavorato su questa ricerca confermerò la disponibilità della Basilicata a riappropriarsi di questa pagina di storia per custodire la memoria e restituire un volto a quei cuori che inseguivano emancipazione, dignità e riscatto in terre lontane.

Per tanti è preferibile che le immani sofferenze dell’emigrazione italiana non emergano dai fondali del mare e liquidano queste meritorie attività didattiche con disarmante approssimazione.

Al contrario, chiunque non si rassegna all’egoismo dei forti ritiene preziosi questi squarci di umanità perché ci aiutano a mettere in fila le utopie, i diritti ed i sogni che in ogni epoca hanno indotto le persone a migrare.

Ieri, oggi, domani e sempre!”.

Di seguito la locandina con il programma dell’iniziativa.