La grande novità introdotta nel decreto Semplificazioni riguarda la possibilità di istituire nelle ZES (Zone economiche speciali), anche interregionali, delle aree doganali intercluse ai sensi del Codice doganale europeo, che autorizza gli Stati membri a determinare delle zone franche a livello locale in cui operare in regime di sospensione dell’IVA per le merci importate e da esportare.
Ed è proprio a questa possibilità che fa riferimento il sindaco del Comune di Tito (PZ) Graziano Scavone in una lettera inviata questa mattina all’assessore regionale alle attività produttive Franco Cupparo in cui chiede che nelle aree Sin di Tito e Val Basento sia istituita la zona franca doganale.
Ecco il Comunicato dell’amministrazione del comune di Tito (PZ) dopo aver appreso, nei giorni scorsi, attraverso i media, della candidatura trasmessa al Comitato d’indirizzo per l’istituzione della zona franca doganale nell’area industriale di Ferrandina (MT).
Ha sottolineato il Primo Cittadino di Tito (PZ):
“Tra le motivazioni alla base della richiesta, vi è la considerazione che l’area industriale di Tito, insieme a quella della Val Basento, rientra tra i cinquanta siti in Italia dichiarati d’interesse nazionale per l’inquinamento.
E ciò ha comportato la notevole riduzione degli investimenti nell’area, considerati i vincoli di bonifica ambientale gravanti sulla quasi totalità dei lotti industriali.
In secondo luogo, negli scorsi anni, né da parte della Regione, né da parte dello Stato sono state avviate politiche di rilancio per la zona industriale di Tito e per quella della Val Basento.
Inoltre, l’area industriale di Tito è di fatto l’area a servizio del capoluogo di regione, e tra quelle meglio raggiungibili ed infrastrutturate della regione.
Anche per queste ragioni, d’intesa con il Consorzio Industriale di Potenza, come amministrazione comunale abbiamo candidato Tito per la realizzazione di una piattaforma logistica nell’area industriale.
Pur riconoscendo lo sforzo dell’Assessorato da lei guidato per promuovere politiche di sviluppo in un momento così delicato, auspico che si recuperi un’attenzione fattiva e concreta sulla necessità di rilanciare un’area produttiva che, dopo anni di bonifiche mancate, ed oggi finalmente in corso di realizzazione, ambisce a recuperare il proprio ruolo strategico a servizio di tutto il territorio regionale.
Occorre supportare tale ambizione con strumenti e politiche attive di rilancio industriale.
L’iniziativa privata, infatti, pur resistendo tenacemente in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, non può sostenere da sola questo fardello“.