Coronavirus, Potenza dice addio al campione Donato Sabia: “staffetta” di Polizia di Stato e Polizia locale per l’ultimo saluto

Lo scorso 8 Aprile la Basilicata ha pianto un’altra vittima affetta da Coronavirus.

Un altro potentino, l‘atleta 56enne Donato Sabia, venuto a mancare nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Carlo.

Donato Sabia (11 settembre 1963) era un ex mezzofondista e velocista italiano, due volte finalista degli 800 metri piani ai Giochi olimpici.

Partecipò alle finali olimpiche di Los Angeles e Seul e vinse agli Europei indoor di Goteborg.

Con 1’43″88 vantava la terza miglior posizione italiana di tutti i tempi sugli 800 metri piani (dietro il primatista italiano Marcello Fiasconaro e Andrea Longo) e la quarta prestazione nella lista italiana di tutti i tempi della stessa specialità, nella quale era preceduto anche da un secondo tempo di Longo.

Pur essendo prettamente ottocentista, Sabia vantava la undicesima prestazione italiana all-time sui 400 metri piani con il tempo di 45″73.

A Busto Arsizio, il 26 maggio 1984, fu primatista mondiale dei 500 metri piani con il tempo di 1’00″08 (rimasto imbattuto per quasi 29 anni), strappando il primato al tedesco Hartmut Weber (1’00″35), il quale lo conseguì un anno prima a Nußdorf.

Oggi, a Potenza, una “staffetta” della Polizia di Stato e della Polizia locale ha scortato fino al cimitero Giovanni Paolo II le ceneri dell’atleta, dopo una sosta nei pressi della sua abitazione.

Tutta la città era idealmente con lui.

Oggi non solo la Basilicata, ma l’Italia intera saluta un campione che mai verrà dimenticato.

Ci stringiamo al dolore di familiari e amici.