DIGA DEL PERTUSILLO: DIFFIDA PER L’ENI E ALGHE PER ARPAB, “NON FAREMO SCONTI A NESSUNO”

E’ ormai nota la vicenda che si aggira attorno alle macchie di marrone scuro comparse nelle acque della Diga del Pertusillo.

Stamattina a Potenza si è svolto l’incontro voluto con urgenza dal Presidente della Regione Marcello Pittella, per avere dei chiarimenti sulle attività di controllo e di monitoraggio eseguite in queste settimane dall’Arpab.

Secondo le ultime analisi effettuate dall’Arpab, nelle acque della Diga non c’è presenza di petrolio ma di alghe, nonostante l’episodio di sversamento da una cisterna avvenuto nei giorni scorsi e per il quale l’Asi aveva invitato l’Eni a intervenire.

In merito a tale avvenimento e su espressa richiesta del Presidente Pittella, gli uffici regionali predisporranno una diffida all’Eni.

Regione Basilicata e Arpab (coordinati e supervisionati dall’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) daranno inoltre il via al controllo dell’invaso campionando la qualità dell’acqua provvedendo poi a riconoscere le specie delle alghe.

Il direttore generale Arpab ha ribadito che:

“Da tutti i controlli fatti finora, su impulso delle Forze dell’Ordine o dei sindaci dell’area, non è risultato che nel laghetto o nella diga del Pertusillo ci fosse inquinamento da idrocarburi”.

La Regione Basilicata ha così chiesto all’Ispra:

“Di avviare comunque uno studio sul funzionamento dell’impianto petrolifero del Cova e sulla situazione dei pozzi dismessi presenti nel territorio, per capire, con chiarezza scientifica se esista realmente un collegamento tra l’attività complessiva e la presenza di materiali inquinanti o delle macchie di colore scuro che stanno creando allarme tra la popolazione”.

La presenza di sostanze come azoto e fosforo è stata attribuita a fattori legati alle attività agricole e depurative, non a quelle estrattive.

I tecnici Arpab hanno ribadito questa ipotesi:

“Il fenomeno si è verificato in altre situazioni già nel 2010: in quel caso, dopo le analisi, non erano state riscontrate evidenze di contaminazione di tipo chimico correlabili ad attività industriali, ma era stato registrato, invece, uno sviluppo abnorme di materiale algale, determinato da fattori legati all’attività antropica, ma anche al repentino cambio di temperature e quindi alle condizioni climatiche.

Tra il 2014 e il 2015, nell’ambito del progetto Ecosistemi della val d’Agri, che prevedeva una definizione di tipo qualitativo dei corpi idrici lago e fiume Agri a monte del Pertusillo è stata riscontrata presenza di fosforo, che proviene da attività agricole o da depurazione.

La colorazione scura deriva da una proliferazione abnorme di alghe, che nella fattispecie può essere stata innescata dalla presenza di nutrienti, così come da bruschi cambi di temperature.

E’ un fenomeno che ciclicamente si ripeterà, perché del tutto naturale”.

Il Presidente Pittella concludendo la riunione ha detto:

“Esistono due questioni: una riguarda lo sversamento da una delle quattro cisterne all’interno del Cova, l’altra le macchie colorate sulle acque della diga del Pertusillo.

Sul primo punto vogliamo capire se c’è stata l’inosservanza da parte di Eni delle prescrizioni del Comitato tecnico regionale (Ctr), che prevedevano la realizzazione di sottofondi nei quattro serbatoi entro il 2017 e stiamo già predisponendo una diffida, affinché si attivi immediatamente a farlo.

L’altra vicenda riguarda la diga del Pertusillo. Dalle analisi possiamo escludere la presenza di idrocarburi, nonostante l’episodio dello sversamento da una delle cisterne, nel frattempo l’Arpab con Ispra sta continuando le indagini per comprendere fino in fondo le cause dei cambiamenti cromatici, che si verificano in generale su tutti i grandi invasi del mondo e non solo della Basilicata.

E’ stata riscontrata, invece, la presenza di un’alga, di cui cercheremo la nature e l’origine, che potrebbe essere addebitata agli sversamenti impropri che provengono dall’agricoltura.

Sono state fatte tra l’altro ulteriori indagini che ci dicono che l’acqua è assolutamente potabile. Una volta ottenuti tutti i risultati saremo in grado di agire.

Lo faremo in fretta, perché esiste un problema di credibilità nel rapporto tra noi e i cittadini.

Non faremo sconti a nessuno ed andremo avanti”.