“Sabato 25 gennaio, alle ore 18.30, in piazza Mario Pagano, la città di Potenza ricorderà Giulio Regeni e continuerà a chiedere verità e giustizia per il sequestro, la tortura e l’assassinio di cui è stato vittima”.
E’ quanto fa sapere in una nota il gruppo Amnesty International che prosegue:
“Saremo in piazza per non dimenticare e per chiedere al quarto governo italiano che si è, ormai, succeduto da quel fatidico 15 gennaio 2016 di esigere una risposta dalle autorità egiziane.
Il gruppo di Potenza di Amnesty International, con il supporto dell’associazione studentesca “UnIdea”, ha organizzato una fiaccolata in memoria di Giulio, delle responsabilità non attribuite e del presente irrisolto.
Il raduno è previsto alle ore 18.30, in piazza Mario Pagano, a Potenza; seguiranno un minuto di silenzio alle ore 19.41 (ora in cui sparì Giulio Regeni), l’accensione delle fiaccole e letture pubbliche”.
Di seguito, la posizione ufficiale della sezione italiana di Amnesty International:
«Il 25 gennaio 2016 il nome di Giulio Regeni si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane vittime di sparizione forzata in Egitto. Pochi giorni dopo, il 3 febbraio, il nome del ricercatore italiano si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane assassinati con la tortura.
Sono trascorsi quattro anni da quel 25 gennaio e ancora le autorità egiziane si ostinano a non rendere noti i nomi di chi ha ordinato, di chi ha eseguito, di chi ha coperto e ancora copre il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio.
Da subito chi, in Egitto e in Italia, conosce bene il sistema delle violazioni dei diritti umani nel paese nordafricano ha parlato di “delitto di stato”, dell’ennesima tragica sequenza sparizione-tortura-uccisione che aveva riguardato stavolta non una delle centinaia di cittadini egiziani bensì un cittadino italiano.
Sin dall’inizio le autorità egiziane hanno scelto la tattica del depistaggio, della perdita di tempo, delle promesse non mantenute. Loro interlocutori sono stati quattro, ormai, diversi governi italiani che non hanno saputo o voluto chiedere con la necessaria costanza e fermezza la verità per Giulio.
La decisione, presa il 14 agosto 2017, di rimandare in Egitto l’ambasciatore italiano – richiamato provvisoriamente nell’aprile 2016 a causa della mancanza di progressi nelle indagini da parte delle autorità egiziane – è stata il segnale della resa, della normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.
Il governo italiano dell’epoca ha rinviato il proprio ambasciatore, Giampaolo Cantini, in Egitto.
In questi quattro anni su centinaia di edifici pubblici, scuole, università, balconi di abitazioni private è stato affisso lo striscione “Verità per Giulio Regeni”.
Quello striscione sarà presente in decine di città italiane il 25 gennaio 2020, per dire che nessuno si tirerà indietro, nessuno si fermerà fino a quando non avremo la verità».
Conclude la nota:
“Vi aspettiamo Sabato, in piazza, per accendere una candela per Giulio.
Come ricordava Peter Benenson, fondatore di Amnesty International, «Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità»”.