Basilicata: “Il decreto di Maggio in discussione se approvato potrebbe portare ulteriori risorse in Sanità”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di UIL FPL Basilicata:

“Nella legge ‘Cura Italia’ erano stati previsti 250 milioni di cui circa 7 milioni di euro erano stati assegnati alla Basilicata.

Le Regioni con un protocollo siglato con le OO.SS Nazionali hanno chiesto di poter utilizzare dette somme non solo per il pagamento degli straordinari, ma anche per il finanziamento delle specifiche indennità contrattuali, ovvero, in primis l’indennità di malattie infettive e riconoscere i relativi benefici non solo al personale sanitario, ma anche al personale amministrativo e tecnico impegnato direttamente o indirettamente nel contrasto all’emergenza epidemiologica e del 118.

È stato ancora chiesto che tutte le assunzioni straordinarie effettuate in questi mesi vengano considerate in deroga ai vincoli di spesa per il personale.

Sono tutte proposte per la Sanità che le Regioni hanno concordate con le OO.SS Nazionali e che sono ora al vaglio della Camera, dov’è in corso di discussione il Decreto di Maggio.

Le proposte sono state inviate anche al Ministro della Salute, in modo da intervenire positivamente sul Mef. Occorre ricordare che l’emergenza ha determinato nel contesto nazionale e Regionale una generalizzata riorganizzazione delle attività in ambito socio-sanitario, sia ospedaliere che territoriali, che si è tradotta, da un lato nell’incremento dei posti letto delle unità operative di terapia intensiva, sub intensiva e malattie infettive e dall’altro nella riconversione di interi ospedali o di reparti che sono stati dedicati ad accogliere in via esclusiva pazienti affetti da COVID.

Una riorganizzazione che ha comportato, di conseguenza, anche una revisione delle modalità di lavoro con un incremento molto rilevante sia dell’attività lavorativa del personale sia del numero delle unità di lavoratori quotidianamente impegnati a fornire le prestazioni necessarie a fronteggiare tale emergenza.

Le Aziende hanno, infatti, provveduto all’assunzione di nuovo personale, hanno rivisto l’organizzazione delle attività e hanno effettuato i necessari trasferimenti di personale verso gli ambiti che più lo richiedevano.

Da qui è stata formulata anche un’altra richiesta fondamentale, ovvero che le numerose assunzioni di professionisti ed operatori che sono state effettuate a tempo ‘indeterminato o determinato’ possano essere considerate in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa di personale.

È stato chiesto inoltre di prevedere una deroga, limitatamente al periodo emergenziale, alla normativa in materia di orario di lavoro del personale Dirigenziale e non dirigenziale del Ssn.

Infine tra le proposte anche quella di destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste nel CCNL di settore, nel limite del 2 per cento del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi, rilevato nell’anno 2018.

Il tutto allo scopo di perseguire la graduale perequazione del trattamento accessorio fra aziende ed enti del servizio sanitario, nonché per valorizzare le professionalità dei dirigenti, medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del servizio sociale del comparto e degli operatori socio-sanitari, anche tenendo conto delle attività svolte in UU.OO disagiate”.