Basilicata: “No a lockdown per cultura, ristorazione e sport. E’ una vera ingiustizia oltre che un danno irreparabile”. Questa la richiesta al Presidente Conte

Al via in Basilicata alla raccolta firme per convincere il Governo a rivedere le scelte fatte nell’ultimo Decreto.

A lanciare l’iniziativa il consigliere regionale di Italia Viva, Luca Braia:

“No a lockdown settoriali per cultura, ristorazione e sport.

Già 5000 firme alla petizione che invierò al premier Conte. Ormai siamo vicini al blocco totale.

Avremmo dovuto dimezzare la capienza dei mezzi di trasporto o aumentare il numero, pensare alla didattica digitale integrata dove realmente necessaria perché non risolto il problema trasporti, incentivare seriamente lo Smart working pubblico e privato ed effettuare seriamente controlli a tappeto e investire a 360 gradi in sanità”.

Nel testo della petizione, lanciata su Change.org, si legge:

“NO alla chiusura di ristoranti e bar alle 18:00.

NO alla chiusura delle palestre.

NO alla chiusura di teatri, cinema sale concerto.

NO al Lockdown della cultura.

Si alla sicurezza nei locali e ai controlli a tappeto.

Si all’apertura in totale sicurezza e nel rispetto sempre delle norme anti covid-19.

Costringere a chiudere alle 18:00, dopo aver investito risorse economiche ingenti per la riapertura post-lockdown, è una vera ingiustizia oltre che un danno irreparabile, non solo per i ristoratori ma per camerieri, cuochi, vigilanti e quanti lavorano a vario titolo nel settore.

Un danno irreparabile anche per gli agricoltori e l’industria della trasformazione agroalimentare tutta. Stessa cosa per palestre, operatori dello sport e del benessere.

La chiusura di teatri, cinema, sale concerto metterà in ginocchio un mondo che impiega centinaia di migliaia di italiani, che ha pagato un prezzo pesantissimo in questi mesi e che ha fatto di tutto per adeguarsi e rispettare le regole in maniera assolutamente scrupolosa.

Rispettare con responsabilità le regole ed elevare, senza sconti, i controlli dentro e fuori bar, ristoranti e palestre, cinema, teatri, concerti…è invece la soluzione da adottare. Questo chiediamo al Presidente del Consiglio Conte”.

Cosa ne pensate?