Il 29 luglio u.s., il Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, Gen. D. Francesco Greco, e il Presidente della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), Avv. Giandomenico Manzo, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che disciplina la collaborazione tra il Corpo e la Cassa.
La CSEA è un ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici e ambientali, provvedendo, in tali ambiti, tra l’altro, alla gestione finanziaria delle risorse riscosse e alle conseguenti erogazioni di contributi a favore degli operatori del comparto, con impieghi in materia di fonti rinnovabili e assimilate, efficienza energetica, ricerca di sistema e progetti a favore dei consumatori.
L’accordo con un soggetto istituzionale, come la CSEA, operante nel settore rafforza l’intervento della Guardia di Finanza in ambito energetico e ambientale e tiene conto sinergicamente del perimetro della collaborazione già in essere tra il Corpo e l’ARERA.
Esso è volto a prevenire e contrastare condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle attività svolte dalla CSEA, prevedendo flussi di comunicazione, a favore della Guardia di Finanza, di dati, notizie, informazioni nonché di segnalazioni su soggetti e/o contesti su cui convergano elementi sintomatici di rischio meritevoli di attenzione sotto il profilo della sicurezza economico-finanziaria.
Il partenariato contempla, inoltre, la possibilità di organizzare incontri e corsi a favore del rispettivo personale, per gli ambiti di interesse reciproco.
L’intesa vede il ruolo attivo del Gruppo Energia e Sistema Idrico del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, il quale assicura, con proiezione nazionale, gli adempimenti connessi all’attività collaborativa – coordinandosi con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie per gli aspetti operativi afferenti all’irregolare impiego delle risorse pubbliche destinate all’incentivazione e allo sviluppo di fonti energetiche alternative – e avvalendosi dei Reparti del Corpo dislocati sul territorio.
Il memorandum costituisce, dunque, uno strumento di deciso potenziamento delle linee di presidio della legalità nel mercato dei beni e dei servizi, a tutela dei cittadini, in un segmento tanto importante quanto strategico, tenuto conto anche dell’attuale scenario internazionale.