Imprenditrice incastrata per truffa: Tribunale di Potenza dispone i domiciliari! Ecco i dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Procuratore Aggiunto, Maurizio Cardea:

Cambiava falsi assegni intestati al comune di Gaeta, reimpiegando i proventi della truffa nella sua attività imprenditoriale di commercio auto: una cinquantenne campana, rintracciata a Castel Volturno (CE), finisce agli arresti domiciliari.

Questa Procura della Repubblica, comunica che, nel tardo pomeriggio di ieri, militari della Guardia di Finanza in forza alla locale Sezione di Polizia Giudiziaria e al Comando Provinciale di Potenza hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di una donna campana posta agli arresti domiciliari, in relazione a episodi di truffa e tentata truffa ai danni di un ente pubblico e di autoriciclaggio.

La misura restrittiva disposta dal G.I.P. del Tribunale di Potenza costituisce l’ultimo tassello di una meticolosa attività investigativa, coordinata dal dott. Giuseppe BORRIELLO – Sostituto Procuratore e condotta dalle Fiamme Gialle in forza alla locale Sezione di P.G.

Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico di L.A., imprenditrice campana operante, tra l’altro, nel commercio di auto nel Vallo di Diano che, a cavallo tra il 2019 ed il 2020, approfittando dell’approssimarsi delle festività natalizie, poneva all’incasso presso la filiale di Brienza della BCC, cinque assegni bancari, intestati al comune di Gaeta, per un valore complessivo di circa € 240.000,00.

Il primo dei cinque titoli, del valore di circa 50 mila euro, abilmente falsificato, passava ad un primo vaglio dell’istituto di credito, che procedeva all’accredito della somma equivalente.

Le indagini finanziare, condotte dalle fiamme gialle, hanno consentito di accertare che la donna, con un chiaro effetto dissimulatorio, reimpiegava i proventi della truffa nell’attività imprenditoriale, utilizzandoli per la compravendita di auto.

L’input investigativo è stato fornito dalle denunce presentate dall’Istituto di Credito e dal comune laziale, che, resisi conto della truffa subita, ne impedivano il prosieguo provvedendo a non accreditare le somme inerenti gli ulteriori quattro assegni posti all’incasso.

Sono in corso le operazioni volte al sequestro preventivo diretto e per equivalente delle somme illecitamente sottratte”.