Maratea e Rio de Janeiro insieme per festeggiare le statue del Cristo Redentore! Ecco l’iniziativa

Così scrive il Sindaco Daniele Stoppelli sul legame che vede unite Maratea (PZ) e Rio De Janeiro grazie alla presenza delle statue del Cristo Redentore:

“Dopo alcuni mesi di conversazioni tra il Sindaco, il Console d’Italia in Brasile ed il Rettore del Santuario, nel pomeriggio di oggi è stato sottoscritto l’accordo di collaborazione tra il Comune di Maratea (PZ) e la MITRA Arquiepiscopal di Rio de Janeiro rappresentata dal Rettore del Santuario Padre Omar.

La MITRA Arcivescovile è proprietaria della Statua del Cristo Redentore simbolo del Brasile e la Città di Maratea (PZ) è proprietaria del Cristo Redentore costruito nel 1965 da un progetto dell’ing. Bruno Innocenti su incarico e a spese del Conte Stefano Rivetti che successivamente lo ha donato al Comune.

Quest’anno ricorre il 90’ anniversario della Statua di Rio de Janeiro ed è iniziato un percorso partecipato tra i due enti, che tramite l’accordo di collaborazione prevede:

  • Ad Ottobre, compatibilmente alla situazione emergenziale, si terranno i festeggiamenti in Brasile in onore della Statua e Maratea (PZ) sarà presente con spazi e momenti dedicati.

Durante l’estate invece si terranno a Maratea (PZ) eventi celebrativi.

  • Nei pressi di entrambe le statue verrà apposta una targa commemorativa del gemellaggio.

L’accordo inoltre prevede:

  • Di sostenere il gemellaggio tra le due Città.
  • Di condividere le conoscenze e le buone pratiche relative alla manutenzione e valorizzazione delle due statue.
  • Di condividere e promuovere esperienze culturali e religiose per incentivare il turismo religioso ed il pellegrinaggio nelle due mete.

Un accordo ispirato dalla fede e dall’amicizia.

Il legame profondo tra Italia e Brasile, ma anche tra Maratea (PZ) e il Brasile, è un legame che esiste già dalla fine dell’Ottocento, quando nostri concittadini emigrarono nella speranza di un domani migliore.

Oggi vive in Brasile le successive generazioni di quei migranti, che avranno in questa occasione, la possibilità di ricucire un rapporto con la terra d’origine da cui partirono i loro avi”.