Potenza, chiusura di questa scuola: “ennesimo disservizio e solidarietà alle famiglie coinvolte”. Ecco i dettagli

Sostengono in una nota congiunta i consiglieri di centrosinistra Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e Vincenzo Telesca:

“Evidentemente le nostre numerose segnalazioni rispetto all’improvvisazione di questi amministratori avevano qualche fondamento.

Quello che è accaduto presso il plesso scolastico di Via delle Acacie rasenta il grottesco.

Ciò che dispiace è che, ancora una volta, a pagare l’inadeguatezza di questa compagine amministrativa, siano bambini e famiglie incolpevoli di questa città.

Nei giorni scorsi, la Giunta Comunale, ha proceduto alla riapertura (per altro in grave ritardo) del plesso, senza verificare le effettive condizioni dell’impianto termico.

Come se non bastasse, ciò che ricopre questa vicenda di aspetti tragicomici è il fatto che, per risolvere il malfunzionamento dell’impianto termico, gli amministratori hanno pensato bene di installare due improbabili bombole a gas che avrebbero dovuto garantire l’approvvigionamento energetico ed il riscaldamento alla struttura.

I risultati di questo maldestro e tardivo tentativo di risolvere il problema sono sotto gli occhi di tutti: genitori preoccupati per la sicurezza dei loro bambini tanto da vedersi costretti a non mandare i propri figli a scuola.

Oggi, a margine di diverse segnalazioni da parte di genitori giustamente indignati, si prende atto della situazione e si chiude il plesso fino al 26 Ottobre per consentire gli interventi di ‘Manutenzione Straordinaria’.

Ancora una volta i bambini e le famiglie vengono privati dei loro diritti a causa dell’approssimazione e della superficialità che caratterizzano l’operato quotidiano di questa giunta comunale.

Per quanto ci riguarda, manifestiamo la più totale solidarietà alle famiglie coinvolte e prendiamo atto dell’ennesimo disservizio causato dall’incuria e dalla poca attenzione da parte degli amministratori.

Non si può pretendere di amministrare una città in questo modo”.