Potenza: Consiglio comunale straordinario per dire “No” alle scorie nucleari! I dettagli

A Potenza si è tenuto un Consiglio comunale straordinario per discutere del deposito di scorie nucleari nella Regione Basilicata:

“Il Consiglio comunale si apre alle 15:40 con il presidente Francesco Cannizzaro che introduce i lavori spiegando che “l’iniziativa ha visto una prima mozione del gruppo di Idea sull’argomento, in virtù di una successiva riunione della Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari ci si è confrontati sull’utilità della trattazione del tema in oggetto: ‘Deposito di scorie nucleari nella regione Basilicata’ a seguito di decisioni assunte insieme a Sindaco e Giunta, grazie anche al lavoro della Prima Commissione consiliare e un confronto con Anci, si è ritenuto di convocare la seduta odierna a seguito della pubbicazione di indicazioni comprese in una ‘Carta nazionale’ attraverso la quale la Sogin individuava siti nazionali nei quali procedere allo stoccaggio delle scorie nucleari, 17 dei quali ricadenti in Basilicata.

Procedura attivatasi il 5 gennaio e che consente, agli Enti interessati a vario titolo, di esprimersi in merito al documento ddella Sogin.

Il presidente Bardi ha già comunicato la ferma contrarietà a tali indicazioni, così come ha ricordato che medesima posizione è stata assunta in seno alla Conferenza Stato-Regioni.

Il Comune di Potenza, si esprime quindi oggi su questo che è un argomento molto sentito dalla nostra comunità cittadina oltre che da quella di tutta la regione”.

Il Sindaco di Potenza, Mario Guarente, ricorda che:

“Potenza, in virtù dell suo essere capoluogo di regione, è ancora più importante che affermi la propria posizione su un argomento che già vide i lucani subire una paventata analoga decisione nel 2003, alla quale si rispose con la ‘Marcia dei 100.000i.

Con Anci e Regione Basilicata, presidente Bardi e assessore regionale all’Ambiete Rosa, si è ritenuto di stilare una delibera che sarà adottata da tutti i 131 Comuni della Basilicata per manifestare la contrarietà dell’intera regione alla decisione della Sogin. Anche la Provincia di Potenza sta lavorando su questo tema.

La regione Basilicata non può essere considerata la ‘pattumiera d’Italia’ e dobbiamo combattere insieme questa battaglia, al di là del colore politico, insieme all’Anci di Basilicata, a quella di Puglia e a città e paesi pugliesi che con la Basilicata condividono la medesima iniziativa. Questo il testo del deliberato: IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO:

Che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato la Guida Tecnica n.29: “Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività” in cui sono stati elencati i requisiti fondamentali e gli elementi di valutazione che dovevano essere tenuti in considerazione dalla SO.G.I.N. S.p.A. (la società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) nella definizione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI);

Che il Deposito Nazionale è finalizzato alla sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di scorie nucleari di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di scorie ad alta attività, frutto della stagione nucleare italiana chiusa con il referendum del 1987;

Che con il nulla osta dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, la Sogin  ha pubblicato sul sito www.depositonazionale.it la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), l’atteso documento per la divulgazione del quale è stato necessario da parte dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) rispetto alla sismicità delle aree attendere, tra le altre cose, un aggiornamento , studio chiesto alla Sogin nel 2015;

Che la medesima società ha pubblicato il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del  Parco Tecnologico, che permetterà di sistemare in via definitiva questi rifiuti, al centro di una procedura di infrazione europea nei confronti del nostro Paese e attualmente stoccati in una ventina di siti provvisori non idonei ai fini dello smaltimento definitivo;

Che tra i siti idonei ad ospitare le scorie indicati nella CNAPI ben 17 ricadono nel territorio della Regione Basilicata;

Che si tratta di zone che coincidono con territori ad alta valenza ambientale, storica, archeologica, antropologica e culturale e quindi non rispondenti ad alcun criterio di proponibilità di un intervento industriale come il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi;

Che una parte del territorio individuato coincide con aree tutelate come il Parco delle Chiese Rupestri e della Murgia materana iscritto dall’UNESCO nel 1993 insieme alla città dei Sassi di Matera nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità e che nel 2014 la Città di Matera è stata dichiarata Capitale Europea della Cultura per il 2019;

Che la Regione Basilicata è già fortemente penalizzata da deficit infrastrutturale nei collegamenti soprattutto ferroviari che costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico della regione;

VALUTATO:

che il Deposito Nazionale arrecherebbe un forte danno all’economia locale che si basa sulla qualità dell’ambiente e delle produzioni agroalimentari ed impattando negativamente i ricavi nel settore turistico e delle produzioni/esportazioni del settore agroalimentare;

che la Provincia di Matera è già sottoposta al gravame della presenza di un sito ITREC con presenza di sostanze radioattive che hanno già pesantemente compromesso il territorio in termini di inquinamento, di danni alla salute e impatto negativo sull’economia.

PRESO ATTO:

Che, con la Legge Regionale n.31 del 21.11.2003, Modifiche ed integrazioni alla L.R. 31 Agosto 1995, n. 59 pubblicata sul B.U.R. Basilicata n. 81 del 22 novembre 2003 il Consiglio Regionale ha dichiarato la Basilicata Territorio Denuclearizzato e precluso al transito ed alla presenza, anche transitoria, di materiali nucleari non prodotti nel territorio regionale;

che seppure dichiarata costituzionalmente illegittima, con sentenza Corte Cost. n. 62 del 29 gennaio 2005, la suddetta legge è comunque una decisa espressione di volontà dei Lucani;

che tanto manifesta l’assoluta indisponibilità del territorio all’installazione di centrali nucleari e allo stoccaggio di scorie radioattive;

che l’art. 9 della Costituzione pone come principio fondamentale della Repubblica la promozione dello sviluppo e la tutela del paesaggio;

che in Basilicata le aree naturali protette occupano circa il 30% dell’intera superficie regionale, collocandola al secondo posto in Italia per percentuale di superficie protetta, con due Parchi Nazionali (Pollino e Val d’Agri), due parchi regionali e sei riserve naturali regionali;

che i siti di interesse comunitario della Basilicata, individuati in base alla Direttiva Habitat(Direttiva 1992/43/CEE) e appartenenti alla rete Natura 2000, sono 41, a questi si aggiungono 15 aree che sono sia SIC/ZSC sia zona di protezione speciale (ZPS) individuate ai sensi della Direttiva Uccelli (Direttiva 2009/147/CE) di cui circa la metà insiste nel territorio della Provincia di Matera, nonché aree (Comune di Irsina) sottoposte a vincolo paesaggistico sull’intero territorio;

che la Legge 394/91 fa esplicito riferimento all’art. 9 della Costituzione, ma non si ferma al concetto da questo espresso e va oltre: infatti, se la Costituzione parla di “tutela”, la L. 394 parla di “valorizzazione” del patrimonio naturale, considerando anche la volontà di rendere fruttifero un bene potenziale, potenzialità che può essere intesa in termini scientifici, storici, culturali, sociali ed economici;

che la Legge regionale 28 giugno 1994, n. 28 “Individuazione, classificazione, istituzione, tutela e gestione delle aree naturali protette in Basilicata” indica tra i vari articoli le seguenti specifiche finalità: “I fini di generale salvaguardia delle risorse naturalistiche, paesaggistiche ed ecologiche sono perseguiti nella prospettiva della qualità di vita dei cittadini…; …e di conseguimento di obiettivi di sviluppo socio – economico delle popolazioni locali…;

che la particolare conformazione idrografica e geomorfologica della nostra Regione fa si che si inneschino fenomeni di crisi, frane e smottamenti, appena si superano i 50 mm. di pioggia nelle 24ore (Pisticci, Grassano, Senise, Bernalda, Montalbano) e le inondazioni interessano migliaia di ettari nel Metapontino quando la pioggia supera i 100mm/giorno;

che secondo il Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), nella Regione Basilicata negli ultimi 80 anni si sono succedute più di 200 inondazioni e 1028 frane. Su 131 Comuni della nostra Regione, dal 1918 al 1994, ne sono stati investiti da inondazioni 58, coinvolti o sconvolti da frane 120 (Progetto AVI).

VISTO:

che è dovere delle Amministrazioni Comunali tutelare e riaffermare quanto già chiaramente espresso dal Consiglio Regionale, massimo organo istituzionale della Basilicata;

che è compito del Sindaco e dei singoli Consiglieri difendere con forza e senso di responsabilità il territorio Lucano e provinciale da ulteriori danni derivanti dalla presenza di un sito di stoccaggio di scorie nucleari alla propria economia e alla salute dei cittadini;

che il Comune di POTENZA intende partecipare attivamente al lavoro di coordinamento organizzato dal Presidente della Regione per definire una posizione unitaria di tutto il territorio per contrastare qualunque ipotesi di localizzazione in Basilicata e nei territori confinanti con la Puglia di un deposito di rifiuti radioattivi;

che l’intero sistema delle Autonomie Locali, Comuni e Province, propongono al Presidente della Regione Basilicata di promuovere un coordinamento dell’azione con la Regione Puglia;

che l’Anci ha invitato tutti comuni della regione a dichiarare la loro contrarietà alla localizzazione in Basilicata o nei territori confinanti della Puglia di un deposito nazionale di scorie e rifiuti nucleari e radioattivi e ha esortato tutti i comuni individuati nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a produrre entro i termini previsti dal procedimento osservazioni in stretto coordinamento con la Regione Basilicata riconfermando il principio della consultazione dei sindaci dichiarando l’assoluta contrarietà a qualsivoglia deposito di rifiuti radioattivi nella nostra regione;

che la Provincia di Matera supporterà i governi regionali di Puglia e Basilicata nella messa in campo delle conseguenti azioni procedimentali e di interlocuzione col governo nazionale, nel rispetto dei territori e dei diritti fondamentali dei cittadini;

che le caratteristiche del sito nel quale viene localizzato un impianto di smaltimento di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, unitamente a quelle del condizionamento dei rifiuti e delle strutture ingegneristiche dell’installazione, devono garantire il confinamento e l’isolamento dei radionuclidi dalla biosfera, al fine di assicurare nel tempo la protezione della popolazione, dell’ambiente e dei beni.

Tutto ciò visto e considerato, in merito alla possibile individuazione della Provincia e dell’intera Regione come sito di smaltimento e stoccaggio delle scorie nucleari,

si propone di adottare la seguente

DELIBERAZIONE

di dichiarare la totale contrarietà all’individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico così come ipotizzato dalla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) pubblicata sul sito www.depositonazionale.it;
di ritenere denuclearizzato il proprio territorio;

di dare mandato al Sindaco a produrre nelle sedi preposte, per il tramite degli uffici ed entro i termini previsti dal procedimento, tutte le osservazioni utili a comprovare l’inidoneità dei territori del Comune di POTENZA come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico in quanto in contrasto con i “Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività” pubblicati da ISPRA nella Guida n. 29;

di dare mandato al Sindaco di supportare secondo le necessità i governi regionali di Basilicata e Puglia nella messa in campo delle conseguenti azioni procedimentali e di interlocuzione col governo nazionale, nel rispetto dei territori e dei diritti fondamentali dei cittadini;

di dare mandato al Sindaco a rappresentare gli interessi del Comune di POTENZA in qualunque sede per tutte le azioni utili allo scopo di scongiurare qualsiasi decisione che porti alla realizzazione del Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico in Basilicata;

di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti della disposizione di cui all’art. 134, comma 4, del D. Lgs. N. 267/2000 e s.m.i.”.