Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, e il consigliere comunale di Potenza, Vincenzo Telesca, di Italia Viva:
“Non è con le multe e con gli atteggiamenti squadristi che si garantisce la sicurezza e il decoro di Potenza ma con la collaborazione tra i vari attori politici, istituzionali, imprenditoriali e di controllo nel rispetto delle norme ma anche del buon senso.
Il sindaco di destra Guarente non può pensare di amministrare la città ‘consentendo’ di ‘punire’ i commercianti che già vivono un momento complicato, nascondendo invece, il grave decadimento a cui sta destinando la nostra intera comunità.
Nel centro storico del capoluogo, a seguito di alcune retate, sono state effettuate multe per alcune centinaia di euro ad alcuni esercizi pubblici per una serie di presunte inadempienze come il mancato distanziamento tra persone sedute allo stesso tavolo.
Bene il rispetto delle norme, ma le regole devono valere per tutti e soprattutto non si può assistere inermi alla trasformazione di uno Stato liberale in uno Stato di polizia dove per fare verifiche pacifiche in locali frequentati anche da famiglie servano quasi dieci agenti armati tra polizia urbana e polizia di Stato mentre a poca distanza si consentono invece assembramenti ben più pericolosi”.
Sottolinea Polese:
“Il problema è che Potenza sta vivendo uno dei momenti più ‘tristi’ della sua storia.
Una città in uno stato di abbandono quasi totale con un centro storico invaso da sporcizia in cui gli atti vandalici, così come testimoniato dalla cronaca dei giornali locali, sono purtroppo all’ordine del giorno.
In tale situazione evidentemente il sindaco Mario Guarente probabilmente, come alcuni suoi assessori, incapace di gestire anche la banale normalità, pensa di far propaganda ‘punendo uno per educare cento’ al solo fine di spostare l’attenzione dai problemi reali”.
Da parte sua, Vincenzo Telesca ricorda:
“In Consiglio comunale avevo presentato una mozione volta a istituire il terzo turno notturno per il controllo del centro storico.
Per far sentire la presenza in centro ed evitare problemi notturni nei vicoli e nelle zone più nascoste agli occhi dei più.
In quelle zone in cui ci si apparta per urinare, vomitare, imbrattare le mura e peggio ancora.
La mozione è stata bocciata affermando che io ero alla ricerca della militarizzazione del centro.
Logicamente era una scusa per bocciare la mozione.
E così oggi i controlli per chi delinque, deturpa e infastidisce non possono trovare accoglimento mentre i commercianti che tanto hanno patito in questo momento e con grandi difficoltà cercano di tornare alla normalità vengono vessati!
Logicamente è più facile entrare in un locale alla ricerca di un ‘errore’ che andare di notte a vedere cosa accade nei vicoli.
È più facile elevare una multa a chi tenta di dar seguito a tutte le attuali normative per il distanziamento che controllare l’uso di alcolici portati anche da casa a iniziare dalle 17 fino a notte fonda.
È più semplice andare con il centimetro a controllare la distanza dei tavoli che appurare se alle 3 di notte viene sparata musica ad alto volume senza alcun rispetto per il prossimo e comunque contro legge”.
Concludono Polese e Telesca:
“La deriva purtroppo è davanti agli occhi di tutti, ma pensare di danneggiare a proprio piacimento quei pochi commercianti che stanno facendo grande fatica a resistere solo per propaganda politica è un atto inaccettabile”.