Potenza, presidio davanti alla Regione per dire “NO all’attività estrattiva in Basilicata”. I dettagli

“Lunedì 21 ottobre alle ore 9.00, davanti il palazzo della Regione a Potenza, si terrà un presidio per ribadire ancora una volta il nostro SI alla transizione energetica che dovrà portarci fuori dal fossile il prima possibile e per farlo non possiamo che
partire da un secco NO all’attività estrattiva in Basilicata”.

E’ quanto fa sapere in una nota “Potere al Popolo! Basilicata” che prosegue:

“Da almeno un anno a questa parte la protesta per l’assenza di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici si è sviluppata sempre di più (si pensi al Friday for Future) e noi di Potere al Popolo non possiamo che augurarci che tutto questo coinvolgimento continui a crescere come sta accadendo in decine di paesi e tra milioni di persone.

La questione dei cambiamenti climatici è per noi di vitale importanza per il futuro di tutti noi.

Non possiamo accontentarci di posizioni vaghe e propagandistiche; ci servono interventi concreti e urgenti.

Abbiamo bisogno di un modo radicalmente nuovo di produrre e consumare, vogliamo politiche che incentivino una celere
transizione energetica che ci porti il prima possibile fuori dal fossile, verso forme di energie alternative.

Pur nella consapevolezza che ciò non è possibile nel capitalismo; che non può esistere una “ecologia di mercato” o riformista e che l’alternativa è sempre e solo tra socialismo o barbarie, pensiamo che sia urgente agire in fretta per salvare noi stessi e il pianeta.

Tutto questo, ovviamente, non può prescindere da un modello politico-economico incentrato sulla redistribuzione delle ricchezze e su politiche generali che agiscano decisivamente sulla lotta al cambiamento climatico.

Per fare questo non solo bisogna opporsi all’apertura di nuovi impianti di estrazione ma anche e soprattutto chiudere in fretta quelli esistenti.

Siamo a pochi giorni dal rinnovo automatico della concessione Eni in Val d’Agri e dobbiamo scendere in piazza per denunciare l’ipocrisia del governo Regionale che invece di preoccuparsi della vita dei lucani continua ad alimentare i
profitti dell’Eni.

Le ultime inchieste della Magistratura hanno accertato che l’Eni ha causato un copioso sversamento di greggio dai serbatoi del Cova di Viggiano, dando luogo a quello che la procura non ha esitato a definire come “incidente rilevante” per il sottosuolo e le acque superficiali su 26.000 metri quadrati.

Da allora fino ad oggi non solo non è seguita alcuna bonifica delle aree inquinate, ma non è stata neanche avanzata alcuna richiesta di risarcimento per i danni arrecati all’ambiente e all’immagine di questa Regione.

Inoltre, come se tutto questo non bastasse, il 26 ottobre, con l’assenso unanime dei Ministeri e del governo Regionale si procederà al rinnovo automatico della concessione in Val d’Agri e tutto riprenderà esattamente come prima.

Senza adeguati controlli sanitari, senza veri e rigorosi controlli ambientali, senza nessuna pianificazione economica regionale, senza nessuna vera politica energetica, senza nessun altra visione all’infuori di quella dell’Eni.

Ecco perché lunedì 21 ottobre dobbiamo far sentire la nostra voce, per dire:

SI alla transizione energetica!

NO al rinnovo della concessione Eni- Shell in Val d’Agri!”.