In occasione del suo trentennale, l’Associazione Telefono Donna di Potenza ha programmato 3 iniziative.
Come fa sapere l’Associazione in una nota:
“La prima sarà il 15 Marzo alle 17,30 presso il Teatro F. Stabile.
Questa iniziativa è dedicata alla sua storia e alla sua attività, e più in generale al lavoro prezioso dei Centri Antiviolenza e di cosa si sta facendo in Italia per contrastare la violenza degli uomini contro le donne.
Sarà presente Lella Palladino, Presidente nazionale di D.i.Re (Donne in rete contro la violenza, rete della quale anche il Telefono Donna fa parte). Seguiranno le testimonianze delle due Presidenti del Telefono Donna, Emilia Simonetti, presidente dalla costituzione (Aprile ’89) e Cinzia Marroccoli alla quale è passato il testimone nell’Aprile ’97.
Modera Mimmo Sammartino, Presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti della Basilicata.
Questa sarà anche l’occasione per presentare il libro di Cinzia Marroccoli: Con Voce di Donna – La violenza psicologica tra psiche e cultura.
Questo volume, partendo da 5 storie di donne che si sono rivolte al Telefono Donna, vuole essere un piccolo manuale per aiutare a riconoscere la violenza psicologica e ad uscire da relazioni violente.
E’ rivolto a tutte le donne, perché tutte le donne, prima o poi, nella loro vita, si sono imbattute in atteggiamenti e comportamenti tipici della violenza psicologica.
L’intero ricavato della vendita del volume, pubblicato con il contributo della BCC Basilicata, sarà interamente devoluto al Telefono Donna.
Seguirà la performance teatrale dell’attrice Eva Immediato e dell’arpista Daniela Ippolito Con Voce di Donna, basate sulle storie raccontate nel libro.
Le prossime due iniziative saranno:
- 15 Aprile con Nadia Somma e Luisa Betti, giornaliste, che parleranno della narrazione tossica della violenza e di come i Media influenzano la cultura sulla violenza;
- 16 Maggio con Fabio Roia, giudice della Procura di Milano, Valentina Santoro, della Procura di Potenza, Ottavia Murro, penalista, del Foro di Potenza, che parleranno di rivittimizzazione e di violenza istituzionale”.
