LA SANTISSIMA TRINITÀ DI POTENZA STA PER ESSERE APERTA DI NUOVO AL PUBBLICO?

Stanno per concludersi le verifiche strutturali effettuate sulla struttura che ospita la Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, luogo chiuso al culto dal 17 Marzo 2010, dopo il ritrovamento (nel sottotetto) dei resti di Elisa Claps.

Ricordiamo che la studentessa potentina scomparve il 12 Settembre del 1993 e solo dopo anni di ricerche (ostacolate da falsi depistaggi) si giunse al ritrovamento del cadavere che rivelò il nome dell’assassino: Danilo Restivo, condannato in Cassazione a trent’anni di carcere.

Le verifiche strutturali sull’edificio partirono nell’Ottobre del 2014, all’indomani del dissequestro dei locali del sottotetto e terrazzo voluto dalla Procura potentina.

In questi giorni la situazione strutturale dell’edificio è al vaglio dell’ufficio tecnico diocesano, per stabilire con esattezza gli interventi da adottare per rendere nuovamente fruibile lo storico edificio al culto.

A breve i tecnici stileranno una relazione tecnica sulla base della quale verrà decisa la calendarizzazione dei lavori.

In questi ultimi 6 anni la Chiesa della Santissima Trinità, nel cuore del centro storico (Via Pretoria) ha subito diversi interventi strutturali:

si è resa necessaria la realizzazione di un’opera per salvaguardare la pubblica incolumità a causa di alcuni cornicioni pericolanti;

Avviati gli interventi di manutenzione straordinaria sul terrazzo di copertura del corpo della canonica e dell’aula della chiesa per il ripristino del corretto deflusso delle acque;

Nel Marzo del 2015 sono partite le indagini diagnostiche della canonica e della parete a Nord della chiesa e alla fine dello stesso anno la Soprintendenza Archeologica della Basilicata, dava il nulla osta per il progetto di restauro e conservazione della chiesa;

Nel Gennaio del 2016 il Comune di Potenza, su richiesta dell’Arcidiocesi ha dichiarato inagibile la canonica e nel Giugno scorso sono terminate le indagini con il georadar e i tecnici sono potuti risalire all’antica forma della Chiesa (quella antecedente al 1857 anno del terremoto che distrusse buona parte dell’edificio).

I lavori saranno finanziati in parte con dei fondi provenienti dalla Conferenza Episcopale Italiana.