Potenza, bombardata nel 1943, contò 187 morti e 1800 feriti: ecco il progetto per non dimenticare

Il Presidente Maggiore Gennaro Finizio dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI) sezione di Potenza fa sapere in un comunicato:

“Giovedì 11 Novembre alle ore 10:00 presso il Museo Archeologico di Potenza, avrà  luogo la presentazione del progetto ‘la Potenza della Memoria, approvato dal Segretariato Generale della Difesa; il racconto della nostra città durante i bombardamenti del 1943′, promosso dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI) –sezione di Potenza, dal Coordinamento delle Associazioni e con il supporto del C.M.E. Basilicata e dell’Amministrazione Comunale di Potenza.

Tema cruciale dell’iniziativa, come suggerisce il titolo, i drammatici accadimenti avvenuti nei giorni tra l’8 e il 9 Settembre 1943, in cui la città di Potenza visse una delle pagine più tristi della sua storia.

Nei giorni successivi venne, infatti, sottoposta a pesanti bombardamenti e mitragliamenti da parte delle forze alleate e altrettanto accade anche ad altri centri della Basilicata.

Gli stessi attaccanti parlarono di un grande numero di vittime: 187 morti di cui 150 civili e 37 militari, mentre i feriti si attestarono sulla cifra dei 1800.

È questo il paradosso di molti piccoli centri italiani che videro arrivare la guerra nella loro case dopo l’armistizio.

In quelle ore difficili, in cui la gioia di una tregua “apparente” venne subito seguita dalla distruzione di bombardamenti a tappeto, neanche le campagne più sperdute rappresentarono un rifugio sicuro.

Fra i numerosi edifici colpiti dai bombardamenti ricordiamo la Caserma Lucania, oggi ancora esistente, che risiede nel quartiere di Santa Maria, attuale sede del Comando Legione Carabinieri Basilicata.

Questi fatti, lontani ormai oltre 70 anni, corrono il rischio di essere dimenticati per sempre.

Nel 2018 la Parrocchia di San Rocco ha avviato una ricerca storica “dal basso”, raccogliendo numerosi contributi provenienti da cittadini e spesso da parenti degli stessi caduti, in memoria delle vittime di questi tragici eventi.

Nel corso di questi anni l’interesse per la vicenda si è mantenuto vivo soprattutto grazie al prezioso contributo della comunità che ha offerto ulteriori input di ricostruzione”.