Potenza, la Coldiretti scende in piazza con oltre 1000 agricoltori: “Chiediamo al neo governatore Bardi di ascoltare la nostra organizzazione”

“L’agricoltura e l’agroalimentare sono il futuro della Basilicata, ma questo patrimonio è minacciato  dai continui ritardi e dalla troppa burocrazia”.

E’ il messaggio lanciato da Coldiretti Basilicata che ha portato in piazza Matteotti a Potenza, oltre mille agricoltori e una cinquantina di trattori.

Ha tenuto a precisare il direttore regionale, Aldo Mattia:

“Una manifestazione, mentre si sta tentato di costituire un governo regionale, potrebbe apparire strana se non addirittura fuori luogo ma questa iniziativa annunciata tra l’altro alla vigilia delle elezioni regionali, è quanto mai opportuna e soprattutto puntuale per denunciare ancora una volta latitanza istituzionale della gestione governativa passata nel settore dell’agricoltura.

Ma serve anche ad evidenziare e chiedere al nuovo governo di accelerare per la costituzione del nuovo assetto governativo ed avviare subito concrete politiche per il settore primario lucano.

Chiediamo al neo governatore, Vito Bardi, di dare seguito al suo programma elettorale in fatto di agricoltura e di ascoltare la nostra organizzazione per gestire velocemente le emergenze e sviluppare politiche agricole a favore soprattutto dei progetti che vedono esaltare i contratti di filiera, che sono la nuova frontiera dell’agroalimentare,  avviare subito la sburocratizzazione degli uffici regionali in particolare modo l’Ueca e far partire definitivamente la legge regionale che riconosce più deleghe ai Centri di Assistenza Agricola”.

Nel corso della manifestazione sono stati tanti i problemi messi in luce della confederazione agricola lucana.

Ha sottolineato il presidente di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani:

“La Coldiretti, per tradizione, non è un’organizzazione abituata a incentrare le proprie azioni sulla polemica e non ha obiettivi speculativi rispetto alle problematiche del settore agricolo ma vuole semplicemente risposte adeguate per i propri soci e poi per tutto il comparto e la società civile.

Oggi più che mai, la Coldiretti di Basilicata ritiene che la Politica e le Istituzioni, per poter superare le criticità, debbano dotarsi di nuovi strumenti legislativi nonché di una organizzazione efficiente, efficace ed integrata tra i diversi settori economici e ancor più rispettosa delle specificità territoriali e degli asset su cui una regione come la Basilicata può e deve puntare.

Purtroppo, però, sono ancora troppi i troppi ritardi nella erogazione dei premi comunitari il blocco di alcuni Bandi utili allo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale ed i ritardi nella istruttoria dei bandi del PSR Basilicata per le poche risorse umane a disposizione.

Vi è scarso coraggio nell’affrontare temi quali la fauna selvatica, compresa la gestione  all’interno delle aree Parco, che mette a rischio non solo gli agricoltori e l’agricoltura ma anche i cittadini, per i ritardi nell’approvazione di leggi fondamentali per il settore, dall’agriturismo agli Usi Civici,  dal regolamento delle fida pascolo alla gestione sostenibile del patrimonio boschivo con la previsione di  una corretta convivenza tra le due attività più antiche praticate in Regione (allevamento estensivo e  gestione sostenibile dei boschi), dall’agricoltura sociale alla gestione multifunzionale dell’agricoltura  lucana”.

Nutrita la delegazione di agricoltori giunta anche dal Materano.

Ha evidenziato il presidente provinciale di Matera, Gianfranco Romano:

“Siamo in piazza per denunciare la troppa disattenzione rispetto alle infrastrutture, compreso quelle irrigue, alla manutenzione del territorio ed alla prevenzione dai fenomeni di dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici e la superficialità nella tutela dell’ambiente e del territorio, dal petrolio all’eolico selvaggio”.

Al termine della manifestazione una delegazione della Coldiretti si è trasferita in Prefettura per consegnare al Prefetto la piattaforma di protesta e programmatica messa in piedi dall’organizzazione agricola lucana e per chiedere di farsi portavoce di un incontro urgente con il neo governatore regionale così da affrontare i problemi del comparto agricolo.