Reddito di cittadinanza: ecco le nuove regole per sospensione e decadenza!

Cambiano le regole per il Reddito di Cittadinanza.

Ad esserne interessati i beneficiari del Reddito di cittadinanza occupati con contratti brevi, che non superino la fine dell’anno in cui il lavoro è iniziato.

A differenza di quanto stabilito in precedenza per costoro è prevista la sospensione, anziché decadenza, del beneficio.

E’ quanto prevede un emendamento del M5S che ha avuto l’ok dalla commissione Bilancio del Senato che in caso di contratti a tempo “congela” il beneficio.

L’idea alla base della proposta era, da principio, quella di incentivare i destinatari del Reddito ad accettare anche lavori di breve durata o con redditi “marginali”.

Ecco quanto spiega la senatrice del M5S Antonella Campagna (componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama e prima firmataria dell’emendamento che modifica l’articolo 39 bis del ddl di Bilancio) sulle colonne di QuiFinanza:

“Lo stop al Reddito di Cittadinanza vale solo per la durata del contratto di lavoro.

Laddove il maggior reddito determini il superamento del valore del reddito familiare, il beneficio economico è sospeso per la durata dell’attività lavorativa che ha prodotto l’aumento del valore del reddito familiare.

La prestazione comunque decade laddove il superamento del valore del reddito familiare sussista anche dopo il 31 Dicembre dell’anno in cui si verificato.

Di fatto, interveniamo per snellire le procedure burocratiche, rendendole più efficienti e tutelando chi alla scadenza del contratto riacquista lo status di disoccupato.

Con questa piccola modifica incoraggiamo i percettori di Rdc ad accettare le offerte di lavoro loro proposte, non a rifiutarle perché non le reputano convenienti e temono di perdere il beneficio”.

Ecco tutti i casi in cui l’assegno percepito per il Reddito di cittadinanza decade.

Il beneficio decade quando da parte di uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non viene effettuata la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non viene sottoscritto il Patto per il lavoro o il Patto per l’inclusione sociale;
  • non prende parte alla formazione professionale;
  • non partecipa ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li preveda;
  • viene rifiutata almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non si rende noto la variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni incomplete;
  • non si presenta una dichiarazione aggiornata laddove ci fossero variazione del nucleo familiare;
  • venga colto a svolgere attività di lavoro dipendente, o attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.