Ad Avigliano il Generale che arrestò Riina: i dettagli

Il Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri, oggi in congedo, Domenico Cagnazzo presenzierà ed offrirà una testimonianza in occasione dell’inaugurazione della rinnovata Villa Comunale intitolata a “Giovanni Falcone – Paolo Borsellino” ad Avigliano il prossimo 2 giugno.

Figlio d’arte, padre Maresciallo dei Carabinieri e madre casalinga, nasce in una Caserma dell’Arma il 9 gennaio del 1935.

Come conseguì il diploma di Scuola Media Superiore, il sangue rosso-blu si fà sentire e si arruola nei Carabinieri, come Allievo.

Si iscrisse poi alla Scuola di Allievo Sottufficiale, e dopo aver conseguito i gradi di Brigadiere, assunse il comando di varie Stazioni fra cui quelle di: S. Giovanni a Teduccio, Cercola, Sant’Anastasia e Napoli-Secondigliano.

Da vero cavallo di razza scalpitando, mai domo, nè soddisfatto, partecipò al concorso come Allievo nell’Accademia Militare di Modena e lo vinse entrando in Accademia.

Come fu promosso Tenente, gli venne affidato il Comando della Compagnia di Giugliano in Campania.

Contestualmente alla Compagnia di Giugliano regge, in sede vacante, anche il Comando della Compagnia di Casoria.

Nell’agosto del 1973 assume il Comando della Compagnia di Aversa, con giurisdizione territoriale su tutto l’agro aversano.

Combattè efficacemente la criminalità organizzata e comune sino all’agosto del 1980, distinguendosi per capacità professionale e doti umane, vivendo tra la gente e per la gente e mietendo successi di immenso spessore operativo.

Il Consiglio Comunale di Aversa, nella seduta del 4 settembre 1980, interpretando i sentimenti della città, gli consegna la medaglia d’oro con pergamena per “il profondo senso del dovere teso a garantire lo svolgimento della vita civile e democratica della comunità di Aversa“.

Mentre la famiglia rimane in questa Città, ove studiano e si diplomano al Liceo Classico “D. Cirillo” i suoi quattro figli: Donatella, Salvatore, ed i gemelli Fabio e Massimo.

Oggi Salvatore è Generale e Fabio e Massimo colonnelli nell’Arma dei Carabinieri. Egli è chiamato dal 1985 al 1987 al Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, e dal 1987 al 1990 a Capo Ufficio O.A.I.O. della Legione Carabinieri di Bologna.

Nel Dicembre 1990 è al R.O.S. con sede in Roma, quale cofondatore del Reparto Operativo Speciale e Vice Comandate dello stesso.

Intensifica e combattè efficacemente le bande di sequestratori agguerriti, come la spietata “Banda della Magliana” e contro il terrorismo delle “Brigate Rosse e Nere“.Condannato dalle “Brigate Rosse” scampa alla morte per un puro miracolo.

Nel 1992 è Vice Comandante della Regione Sicilia con il grado di Colonnello, ove a Palermo, dove aveva già conosciuto e collaborato con Falcone e Borsellino, costituisce e capeggia una squadra speciale che in meno di cinque mesi giunge alla cattura del Capo dei Capi della Mafia: Totò Riina.

Nel 1995 assunse il Comando della Regione Puglia. Numerosi sono stati i casi nazionali ed internazionali da lui portati a soluzione.

Alterne vicende con alterni comandi militari si son susseguiti, ove ha dimostrato sempre abnegazione e spirito di sacrificio.

Innumerevoli i riconoscimenti ricevuti da popolazione, Autorità istituzionali e Comandanti gerarchici:

  • n.23 encomi solenni;
  • n.100 citazioni sul “foglio d’ordine legionale”;
  • n.100 lettere di elogio.

Il Generale Cagnazzo è uno degli Ufficiale più encomiato d’Italia. Lasciò fisicamente l’Arma con il grado di Generale di Corpo d’Armata. Continua ad offrire la sua esperienza ai giovani quale Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri della Campania.

Le parole del primo cittadino, il Sindaco di Avigliano Avv. Giuseppe Mecca:

Siamo assolutamente onorati della presenza del Generale Domenico Cagnazzo in una occasione particolare per la Città di Avigliano, dedicata al ricordo di Magistrati Eroi – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La sua testimonianza sarà una grande occasione di ascolto e di crescita, soprattutto per i più giovani i quali, attraverso i loro comportamenti, hanno oggi il compito di costruire la società del domani, che mi auguro possa essere sempre incentrata sui valori dell’onestà, della legalità e della giustizia.

L’occasione del 2 giugno, con tutte le celebrazioni che abbiamo previsto, sono l’occasione per rilanciare con ancor più vigore gli insegnamenti della Costituzione e la solidità dello Stato, all’interno di una democrazia che deve vedere accanto alle libertà fondamentali dell’individuo, anche il dovere, la capacità ed il coraggio di schierarsi sempre dalla parte giusta”.