Chiusura in Basilicata di alcune biglietterie per i treni. Ecco la situazione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato giunto alla nostra Redazione.

Ci dispiace rilevare dal comunicato stampa della Dott.ssa Merra relativo alla grave vicenda della paventata chiusura delle biglietterie di Metaponto (MT) e Maratea (PZ) una sorta di nervosismo nei confronti della nostra organizzazione sindacale, ma siamo consci del fatto che la verità, a chi è abituato giornalmente a dire non verità fa male – Dichiara la Segreteria Regionale della FIT-CISL di Basilicata -.

Per dare alla vicenda i giusti riferimenti, è bene precisare che già nel lontano Ottobre 2019 questa Segreteria allertava Regione Basilicata sulla chiusura delle due Biglietterie preannunciata da parte di Trenitalia, arrivando addirittura ad un audizione in terza commissione Regionale il 18 Dicembre 2019, audizione che ha determinato una interrogazione specifica in Consiglio Regionale.

Alla predetta interrogazione, – prosegue il comunicato – in data 21 Maggio 2020, L’Assessore Donatella Merra, ha risposto per il tramite del Dirigente del Dipartimento Trasporti Regionale, l’ing. Donato Arcieri, che con il totale disprezzo dei lavoratori di Trenitalia e del lavoro più in generale dichiarava: che i Biglietti come indicato da Trenitalia potevano essere venduti tramite mezzi elettronici e/o emettitrici, e che i locali dove attualmente vi sono le biglietterie potevano essere locati in uso gratuito ad associazioni no profit che possono essere autorizzate alla vendita dei titoli di viaggio.

Affermazioni inqualificabili, trattandosi di unità produttive inserite in contesti territoriali importantissimi per la Basilicata, oltre che nel Contratto di Servizio Pubblico alla cui stesura ha partecipato proprio l’ing. Arcieri.

Si comprende limpidamente che per Regione Basilicata, ma soprattutto per la Dott.ssa Merra e i suoi uffici, il livello occupazionale, la qualità dei servizi offerti, il valore umano può essere facilmente sostituito da apparecchiature elettroniche, o da associazioni no profit, altro che l’impegno di questo o di quelle parti di una Giunta Regionale sempre più anonima, politicamente parlando.

L’oggettività della difesa di importantissime unità produttive già citate non può e non deve entrare nell’agone politico del momento, perché il gioco delle parti potrebbe significare, come in questo caso, che dei lavoratori, e due punti strategici per la nostra regione perdono vita, in una logica errata della contrapposizione di gruppi politici.

Proprio in ragione a questo abbiamo chiesto al Presidente Quarto ed ai Consiglieri presenti di votare all’unanimità l’immediata sospensione delle chiusure delle biglietterie di Maratea (PZ) e di Metaponto e d’interessare il Governo Nazionale e quindi il Ministero dei Trasporti dell’assurda manovra di razionalizzazione che interessava ancora una volta negativamente questa Terra.

A tutto quanto prima affermato – prosegue il comunicato della FIT – si aggiungevano inoltre che alla gravissima fase di razionalizzazione si rispondesse a Trenitalia con fermezza e determinazione, pena la messa in dubbio dell’articolato contrattuale del contratto di servizio al quale si è fatto sempre fronte nonostante tutti i problemi economici e finanziari di questo preciso momento storico.

È bene ricordare che il vecchio contratto di servizio pubblico aveva in se una sezione dedicata alla rete di vendita e alla presenza umana in quella rete composta da tre punti strategici per la Basilicata, Potenza, Maratea (PZ) e Metaponto, le due chiusure proposte unilateralmente da Trenitalia non possono rimanere una mera constatazione di un volere che denota l’abbandono del territorio oltre che perdita di posti di lavoro.

Una perdita di posti di lavoro che non trova alcuna logica giustificazione – prosegue la FIT -, se non nella caparbietà di chiudere due punti di eccellenza di un potenziale sviluppo di Trenitalia e non di razionalizzazione.

Peraltro Assessore è doveroso ricordarLe che la Basilicata ha già pagato un esagerato ridimensionamento della presenza umana delle Società di Ferrovie dello Stato Italiane, da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), a Trenitalia, che non è affatto giustificata, se si pensa che in 10 anni si è passati da una presenza di oltre 450 unità a poco più di 150, un fatto che ha bisogno di una inversione di rotta e non di essere assecondato.

Gentilissima Architetto Merra, la FIT-CISL non si diverte a dover osservare giornalmente le azioni di distruzione e devastazione organizzativa della Basilicata messe in campo da lei nel settore, unitamente a qualche suo consigliore che è di tutta evidenza non comprende molto di sistemi di trasporto.

Di contro, la Segreteria tutta della FIT ha l’obbligo di porre in evidenza proprio le disorganizzazioni da lei fatte approvare per un territorio che è del tutto evidente non conosce, oltre al fatto che i lavoratori, c’è da ritenere, non possono continuare a sopportare le conseguenze di scelte avulse dal tessuto produttivo del settore.