Coronavirus: “Consentire ai lucani di fruire di farmacie di comunità, veri e propri avamposti di prima assistenza”. L’appello

Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere regionale Carlo Trerotola (Prospettive Lucane), con la quale propone la sperimentazione anche in Basilicata della “Farmacia dei servizi”:

“In questi lunghi e difficili giorni di pandemia le farmacie hanno ulteriormente confermato il ruolo centrale che svolgono sul territorio come presidi a tutela della salute dei cittadini, capillarmente presenti in tutti i comuni.

Accanto alla valorizzazione del ruolo dei medici di medicina generale, il potenziamento delle funzioni delle farmacie rappresenta l’altro qualificante aspetto di un’efficace riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e fragile dal punto di vista sociale e sanitario.

È indispensabile sperimentare anche in Basilicata, come già avvenuto in altre regioni italiane, la ‘farmacia dei servizi’, prevista dall’art. 11 della Legge n.69/2009, quale front-office del Servizio Sanitario Nazionale, ovvero come punto professionalmente qualificato sul territorio per facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi e alle prestazioni della Sanità pubblica.

La Legge di Bilancio 2020 dello Stato prevede che entro il 2022 la sperimentazione della ‘farmacia dei servizi’, che fino ad ora ha riguardato solo alcune regioni, sia estesa a tutte le Regioni a statuto ordinario, previa stesura, da parte di ciascuna di essa, di un cronoprogramma che ne disciplini le modalità attuative.

Pertanto, invito la Giunta Regionale di Basilicata ad adoperarsi con celerità per consentire anche ai lucani di fruire di farmacie di comunità, veri e propri avamposti di prima assistenza in cui, oltre alla distribuzione dei farmaci, si possano svolgere funzioni di supporto all’utenza per controllarne lo stato di salute, migliorarne l’aderenza alle terapie e compiere la ricognizione farmacologica, nonché attivare il fascicolo sanitario elettronico, effettuare prestazioni di telemedicina e partecipare a screening preventivi”.