Decreto sugli autovelox in arrivo: ecco cosa cambierà

Sugli autovelox il governo è pronto a emanare un decreto.

“Non può esserci il fai da te”, è il refrain ripetuto a più riprese dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che sta studiando un modo per limitare il potere dei sindaci e dettare delle regole che garantiscano un’omogeneità a livello nazionale.

La tesi di Salvini, come fa sapere today, è nota: troppo spesso i Comuni usano gli autovelox “per fare cassa”.

Vero o falso che sia, certo è che nel 2023 gli incassi effettivi da multe stradali sono aumentati del 6,4% rispetto al 2022, e addirittura del 23,7% rispetto al 2019 (dati del Sole 24 Ore).

Non solo. Con 11.130 mila apparecchi installati, secondo il Codacons l’Italia è anche il Paese europeo con il maggior numero di autovelox.

Assoutenti calcola poi che solo nelle venti principali città italiane questi apparecchi hanno garantito 76 milioni di euro di incassi nel 2022, con “non poche anomalie”.

Se da una parte, le associazioni delle vittime della strada chiedono limiti più stringenti e un rafforzamento dei controlli (anche con l’ausilio di nuovi rilevatori), Salvini vuole andare in un’altra direzione, consapevole che molti automobilisti sono sempre più insofferenti a multe e sanzioni.

Ospite di Rtl 102.5, il ministro ha confermato che il governo sta pensando ad una “omologazione nazionale” perché se è vero che gli autovelox possono avere un ruolo cruciale “per salvare vite vicino a scuole, ospedali, una curva pericolosa”, quando vengono installati “dalla mattina su stradoni per tassare gli automobilisti hanno poco a che fare con la sicurezza”.

La stretta sugli autovelox “selvaggi” sarebbe ormai prossima.

Salvini ha già avvertito i sindaci: “Stiamo lavorando al nuovo Codice della strada per ridurre morti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e dove e con quale motivazione”, ha detto intervistato dal Gr1.

Proclami a parte, i dettagli della stretta sono ancora sconosciuti, anche se qualcosa inizia a trapelare.

Secondo “Il Sole 24 Ore”, uno dei paletti potrebbe essere l’introduzione di un limite di 50 km/h per l’installazione degli autovelox sulle strade urbane.

In poche parole i rilevatori di velocità diventerebbero vietati nelle così dette “zone 30”, ma ci saranno dei paletti anche per le strade extra-urbane.

Più in generale, gli autovelox dovranno essere collocati seguendo il criterio della tutela della sicurezza della circolazione: “Se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina anche su stradoni a due corsie per fare cassa e tassare gli automobilisti – è il ragionamento del ministro -, sono semplicemente un’altra tassa”.

Il decreto sarebbe in dirittura d’arrivo: l’intenzione è di vararlo entro un mese.