DIVIETO DI DIMORA PER 4 AMMINISTRATORI DI UN COMUNE IN PROVINCIA DI POTENZA

Questa mattina alcuni amministratori del comune di Muro Lucano (Potenza) sono stati raggiunti della misura cautelare personale del divieto di dimora.

Si tratta del sindaco Gerardo Mariani, dell’assessore agricoltura e trasporti, Pietro Farenga, dell’assessore al bilancio e al patrimonio, Giuseppe Savastano e del consigliere comunale, Vincenzo Caputi.

Per la responsabile della Cooperativa sociale “Un Sorriso”, Gabriella Errico, è stata disposta la misura del divieto di esercizio di attività imprenditoriale e di uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata di sei mesi.

Gli indagati rispondono, a vario titolo, di vari reati che vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato alla corruzione.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai Carabinieri del N.O.R. Compagnia di Melfi e dalla Staz. Carabinieri di Muro Lucano, hanno preso avvio nel Marzo del 2015 da una informativa dei carabinieri della Stazione di Muro Lucano.

Tale operazione riguarda l’affidamento diretto, in assenza di una procedura selettiva, del servizio di accoglienza degli stranieri richiedenti e/o titolari di protezione internazionale alla cooperativa sociale “Un Sorriso” operato dalla Giunta Comunale.

Le investigazioni, che si sono sviluppate attraverso attività tecniche di intercettazione telefonica, acquisizione di documentazione, audizione di persone informate sui fatti, in particolare di taluni funzionari del Comune e di alcuni soggetti assunti presso il Centro SPRAR di Muro  Lucano,  hanno  condotto  ad  accertare  la commissione di gravi delitti contro la pubblica amministrazione da parte del Sindaco e degli assessori.

In particolare:

-la truffa aggravata ai danni dello Stato, in quanto venivano fatte risultare operanti all’interno  della Cooperativa  sociale  “Un  Sorriso”  figure  professionali  con  specifiche  competenze  nella  materia sociale, in realtà rivelatisi inesistenti al Centro SPRAR di Muro Lucano.

In tal modo procuravano alla suddetta Cooperativa un ingiusto profitto, costituito dal conseguimento del contributo pubblico calcolato per l’anno  2014 in un ammontare pari ad euro 292.760,42, per l’anno  2015 e per l’anno 2016 in un importo pari ad euro 319.375,00, con corrispondente danno per lo Stato;

-il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in quanto veniva turbato il procedimento di affidamento del servizio sociale di assistenza integrata dei richiedenti asilo inerente il progetto SPRAR, eludendo l’obbligo di svolgere una  procedura selettiva pubblica per l’affidamento del predetto servizio in violazione delle norme del codice degli appalti, delle norme regionali in  materia e delle norme comunitarie veniva affidata direttamente, in assenza di qualsivoglia procedura di pubblicità e di selezione, la gestione del suddetto servizio sociale alla Cooperativa Un Sorriso;

-il delitto di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in quanto affidando direttamente alla Cooperativa Sociale “Un  Sorriso” il  servizio sociale di  assistenza integrata dei  richiedenti asilo inerente il progetto SPRAR venivano assunti nella suddetta Cooperativa soggetti legati all’amministrazione comunale da rapporti personali e di partito e privi delle specifiche competenze professionali richieste dalla normativa in materia;

– il delitto di falso perchè nella “domanda  di contributo relativa alla ripartizione delle risorse iscritte nel  fondo  nazionale per le politiche e i  servizi  dell’asilo, attestava falsamente fatti dei quali l’atto era destinato a provare la verità, circa il nominativo responsabile del progetto e la conformità della struttura in materia di sicurezza”.

Le ipotesi accusatorie hanno trovato altresì conferma nella conclusioni raggiunte dall’ ANAC che, a seguito di una verifica amministrativo contabile esperita nei confronti del Comune di Muro Lucano, evidenziava tra le varie criticità riscontrate  nell’affidamento del  servizio  di  accoglienza  dei richiedenti asilo la circostanza che l’individuazione della Cooperativa Sociale “Un Sorriso” non fosse stata preceduta da alcuna procedura di evidenza pubblica.