EMERGENZA CINGHIALI A CASTELMEZZANO: PRESENTATE OGGI ALCUNE SOLUZIONI AL “SOVRAFFOLAMENTO”!

Questa mattina a Castelmezzano (Potenza) si è svolta una seduta straordinaria del consiglio comunale voluta dal Gruppo Consiliare di minoranza “Uniti per Castelmezzano“, con all’ordine del giorno la problematica del “sovraffollamento cinghiali“.

Alla seduta hanno partecipato numerosi agricoltori stanchi e spaventati da questa vera e propria emergenza che negli ultimi anni sta assumendo aspetti devastanti sia per l’agricoltura sia per gli uomini.

Alla luce delle ultime stime fornite dall’Osservatorio regionale degli habitat naturali (in Basilicata ci sarebbero circa 123 mila cinghiali, con 100 mila unità in più del “carico” sopportabile dal territorio regionale) il gruppo d’opposizione ha presentato una proposta di delibera contenente questi 11 punti:

  • “Fare voti a tutte le istituzioni interessate (Regione Basilicata, Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Prefetture) affinchè il tavolo dalla Regione insediato sulla problematica diventi stabile e si consenta, anche ai comuni interessati di partecipare allo stesso;
  • Richiedere alla Regione Basilicata, in sede di approvazione del bilancio 2017 il mantenimento del contributo straordinario (100.000,00 euro) per la definizione degli indennizzi dei danni “arretrati” agli agricoltori;
  • Richiedere alla Regione Basilicata la ridefinizione dei confini del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, con estrapolazione dal territorio ricompreso nello stesso delle aree comunali non aventi rilevanza paesaggistica-ambientale, al fine di consentire su tali zone la pratica della caccia (modifica delle leggi regionali n° 28 del 28 giugno 1994 e n° 47 del 24 novembre 1997);
  • Richiedere la previsione di contributi annuali regionali e dell’Ente Parco per la realizzazione di recinti – gabbie di cattura e per il “foraggiamento–esca” degli ungulati, esclusivamente per i residenti;
  • Richiedere la previsione di contributi annuali, a carico del Parco, per realizzazione di “recinti” elettrici alle colture, esclusivamente per i residenti;
  • Richiedere la previsione di contributi regionali (es. sul Piano di Sviluppo Rurale) per la incentivazione di colture agricole “a perdere” ai margini delle aree boscate e “foraggiamento dissuasivo” nelle aree boscate, esclusivamente per i residenti;
  • Richiedere alla Regione Basilicata di rendere “onorarie”, con apposita modifica normativa, le cariche di Componente e Presidente del Consiglio Direttivo degli Enti Parco Regionali, abolendo tutte le indennità ed utilizzando le risorse finanziarie recuperate per il ristoro dei danni agli agricoltori e l’acquisto dei “recinti”;
  • Richiedere, in via straordinaria, di consentire una apertura anticipata e prolungata della caccia nelle aree libere, con aumento di una ulteriore giornata e “battute” selettive sul territorio “protetto” estese a tutti i cacciatori delle aree parco che hanno i requisiti, anche, prevedendo nuovi corsi per selecontrollori;
  • Richiedere alla Regione Basilicata di consentire l’utilizzo, oltre alla tecnica della “girata” già in essere, di ulteriori metodi di abbattimento come: la “braccata” e lo sparo con carabina anche di notte con l’ausilio di fari o visori notturni;
  • Richiedere alla Regione Basilicata, eventualmente, di abolire gli Enti Parco Regionali, accorpando gli stessi con la creazione di un unico Ente-Agenzia che operi sulle aree protette dell’intera regione;
  • Inviare il presente atto deliberativo a tutti i comuni ricadenti in aree parco, affinche’ lo adottino e lo trasmettano anche loro agli organi competenti”.

Il Sindaco di Castelmezzano, Nicola Valluzzi, consapevole dell’emergenza (già affrontata di recente in Prefettura con la convocazione di un tavolo tecnico al quale era presente anche l’assessore regionale Luca Braia) e alla luce del dato regionale che vede nei territori lucani la presenza di oltre 100mila cinghiali in più rispetto a quelli che lo stesso territorio può contenere, ha ricostruito brevemente le varie tappe storiche, errori compresi, che hanno portato a degenerare la situazione.

Ha dichiarato Valluzzi:

“Non c’è solo la cattiva politica sviluppata negli ultimi 20 anni ma vi sono altri fattori che hanno accentuato il sovraffollamento degli ungulati (come il fattore climatico, diffusione di vigneti, produzione di mais ecc).

Il problema non sarà risolto per i prossimi 4\5 anni per cui occorre modificare la legge 157\92 e portare la questione in seno alla conferenza delle regioni.

Bisogna intervenire sulle leggi che disciplinano la battuta al cinghiale ed avviare le attività di selecontrollo anche nelle aree di caccia libera”.

Per il momento Valluzzi ha dichiarato che è riuscito, dopo una trattativa durata sei mesi, a svincolare dall’area Parco (Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane) alcuni ettari situati sia al confine con Trivigno che con Laurenzana.