I PENSIONATI RISCHIANO DI VERSARE MOLTI SOLDI ALL’INPS SE NON FANNO QUESTA COMUNICAZIONE

I pensionati che hanno ricevuto dall’Inps lettere di indebito e devono comunicare la loro situazione reddituale hanno tempo fino al 14 Ottobre.

La Cgil di Basilicata attraverso il patronato Inca Cgil ha fatto sapere di essere a disposizione di tutti i destinatari di queste lettere, ed ha sottolineato:

“La domanda di ricostituzione completa delle informazioni sulla situazione reddituale può essere inviata tramite patronato o direttamente online, se in possesso del Pin dispositivo rilasciato dall’Istituto.

Perciò, per chi avesse ricevuto la comunicazione dall’Inps c’è un’ultima possibilità per non vedersi cancellare la prestazione, senza restituire quanto già percepito.

La revoca definitiva della prestazione quindi, avverrà nel caso in cui il pensionato non presenterà la domanda di ricostituzione entro il termine predetto, ovvero nel caso in cui l’Inps, dopo la verifica dei redditi comunicati, accerti il mancato rispetto del limite reddituale, cui è legato il riconoscimento della prestazione.

Alcuni pensionati, pur avendo comunicato nei termini e nelle modalità previste la dichiarazione reddituale inferiore ai limiti stabiliti, hanno ricevuto impropriamente la comunicazione di indebito e revoca.

Ciò, con ogni probabilità è stato causato da anomalie del sistema telematico.

Anche in tal caso il pensionato è tenuto a presentare entro e non oltre il 14 ottobre 2016 la ricostituzione reddituale.

Il Patronato della Cgil ricorda che le somme richieste indietro dall’Inps fanno riferimento esclusivamente a prestazioni di tipo assistenziale, riconosciute per legge alle persone in particolari condizioni di disagio economico, quali, ad esempio, l’assegno sociale, le maggiorazioni sociali, le integrazioni al minimo, le invalidità civili”.

L’Inca ha ricordato che:

“Il termine perentorio del 14 ottobre deve essere tassativamente rispettato perché, in caso contrario, anche chi ne avesse diritto si vedrà comunque revocare definitivamente la prestazione, senza la cancellazione dell’indebito e sarà costretto a ripresentare la domanda, senza poter pretendere gli eventuali arretrati non riscossi.

Paradossalmente la norma, non facendo eccezioni, finisce per penalizzare proprio le fasce più deboli e bisognose di tutela cui sono destinate le prestazioni collegate al reddito”.

Infatti, in caso di inadempienza le somme richieste dall’Inps dovranno essere restituite sia dai pensionati con redditi superiori al limite previsto dalla legge, sia da coloro senza alcun reddito, rientranti quindi tra le categorie svantaggiate e più deboli.