Il Lato Oscuro del Bonus gas: a Potenza un appuntamento per parlarne. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Marco Falconeri, Consigliere Comunale di Potenza (Movimento 5Stelle).

Ecco quanto riportato:

“Appuntamento con l’incontro sul Lato Oscuro del Bonus, Sabato 25 novembre alle ore 9:30 al Palazzo del Turismo e della Cultura a Potenza.

Del tema parleranno il Consigliere Comunale (M5S) Marco Falconeri ed il tecnico ambientale Antonello Rubino insieme ad altri Consiglieri Comunali ed alla sos Utenti di Basilicata, associazione di tutela dei consumatori.

Il bonus gas introdotto con la legge L.R. 28/2022 dalla regione Basilicata rappresenta una misura controversa.

Nata come spot dalla politica del centrodestra lucano, è stata applicata attravero quattro disciplinari che ne declinano l’applicazione.

In pratica il primo anno la Regione garantisce l’abbattimento dei costi in bolletta del metano.

In questi mesi i lucani hanno ricevuto infatti bollette di poche decine di euro o a zero, in pratica hanno avuto il gas gratis.

Siamo di fronte ad una sorta di paradiso dei consumo in apparenza ma qualcuno ha deciso di studiare la misura scoprendo quello che è stato coniato come il Lato Oscuro del bonus gas.

Ma cosa nasconde davvero questo bonus ?

Sbandierato come un incentivo al risparmio in relatà nasconde un’altra finalità: un incentivo al consumo di gas.

La Basilicata infatti sta attualmente utilizzando la gran parte delle compensazioni ambientali delle estrazioni per tenere legati al cordone ombelicale del metano i cittadini già allacciati alla rete, ossia la maggioranza della popolazione.

Sappiamo che il metano è una fonte fossile altamente climaterante, corresponsabile dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico ed è già paraddosale che le risorse che dovrebbero essere utilizzate per finalità ambientali vengano utilizzate in questo modo.

In una visione più ravvicinata la misura va ad incidere sul sostegno al consumo del prodotto fossile avendo come detinatari gli utenti domestici.

Vengono infatti esclusi i professionisti e le imprese.

Anche di ciò non si comprende la logica, poichè volutamente si taglia fuori il mondo produttivo e del lavoro.

Ad esempio uno studio di commercilaisti in un Condominio non può usufruirne.

Ma c’è di più.

Non è una misura sociale.

Infatti il gas viene sovvenzionato ai beneficiari senza alcuna distinzione di reddito, mettendo sullo stesso piano le famiglie in difficoltà economiche con quelle benestanti.

E questo denota forme di sperequazione evidenti.

Il paradosso più evidente è che viene premiato chi consuma di più.

Infatti il meccanismo premiale prevedeva che a goderne negli anni successivi al primo sarebbe stato chi avrebbe risparmiato il 15% nei consumi degli anni diversi dal primo.

Pertanto tutti hanno capito che per mantenere il requisito si doveva consumare a manetta il primo anno per ottenere un margine di consumi adeguato a quanto previsto dal disciplinare.

E’ facile quindi intuire lo spreco e le conseguenze ambientali di questo meccanismo che peraltro pare essere stato tolto dal quarto disciplinare.

Siamo quindi di fronte ad una misura contraddittoria, iniqua e contraria alla transizione ecologica.

Ma di quanti soldi parliamo?

Si tratta di circa 200 milioni di euro a fronte dei soli 44 previsti per i non metanizzati ossia la minoranza dei lucani ancora non serviti dalla rete metano.

Ma non c’erano altre alternative di destinazione delle risorse?

Ovviamente si se si pensa ai progetti di installazioni rinnovabili come quello del parco fotovoltaico di Ferrandina , che sorge su una superficie di 37 ettari, che grazie a 55 mila pannelli, raggiunge una produzione annuale di 50 GWh, pari al consumo medio di elettricità di 18 mila famiglie.

Costo ?

30 milioni di euro.

Facile capire quindi la scarsa lungimiranza di una politica regionale che consapevolmente ha deciso che la Basilicata continuerà in tal modo a rimanere con un piede nelle fonti fossili senza una visione strategica a lungo termine, tradendo l’obiettivo della transizione energetica rinnovabile.

Con 200 milioni e coprendo il 10% delle superfici disponibili (coperture industriali e non, zone dismesse) si sarebbe potuto raggiungere l’obiettivo di garantire il fabbisogno di 500 mila famiglie, generando quindi anche un surplus energetico da destinare all’export di energia pulita.

Tutto questo ed altro grazie ad un lavoro di divulgazione del Consigliere Comunale del M5S di Potenza avv. Marco Falconeri e allo studio approfondito del tecnico ambietale Antonello Rubino che hanno deciso di creare un format che smonta pezzo per pezzo una misura nata come un grande spot elettorale”.