MEDAGLIA D’ONORE AL LUCANO ANTONIO CHE HA VISSUTO UNA VITA DI DOLORI E SACRIFICI: ECCO LA SUA STORIA

E’ stata consegnata ieri, 2 Giugno 2017, al Teatro Manzoni di Monza, nelle mani del figlio Pietro Giorgini, la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica ad Antonio Maria Giorgini ex militare internato.

Antonio Maria Giorgini, ultimo figlio maschio di 10 fratelli, nacque il 15 Novembre 1915 a Pescopagano (PZ).

Fin da bambino, mentre frequentava le scuole elementari, lavorava anche con i suoi fratelli, nella masseria di famiglia.

Iniziò il servizio di leva il 13 Maggio 1937, e dopo l’addestramento, fu trasferito al 90° reggimento fanteria, sottosettore di Bardonecchia, da cui fu congedato il 20 Agosto del 1938.

Il 31 Agosto del 1939, fu richiamato alle armi ed assegnato al 31°Reggimento fanteria.

Il 15 Settembre dello stesso anno fu trasferito al 1°reggimento GAF ed inviato a Tripoli.

Congedato  il 27 Marzo 1940, fu nuovamente richiamato alle armi il 30 Maggio 1942 per partecipare con l’ARMIR alla Campagna di Russia con l’81° Reggimento Fanteria della Divisione di fanteria “Torino”.

In seguito alla drammatica ritirata delle truppe italiane dal Don, nel Dicembre 1942 riuscì a ritornare in Italia e il 15 Aprile 1943  fu ricoverato nell’ospedale militare di Roma per curare  i postumi di un congelamento.

Tornò a casa in licenza l’8 Settembre 1943, ma mentre si recò alla stazione ferroviaria (nei pressi della Basilica di San Paolo fuori le Mura) fu catturato dai soldati tedeschi che si impadronirono di Roma e fu mandato in Germania ed internato in uno Stalag non ancora individuato.

Sono state inviate richieste ai principali archivi tedeschi, fino a oggi senza risposte.

Nello Stalag incontrò Pietro Graziano, suo compaesano, e tra i due nacque un’amicizia fraterna, destinata a durare tutta la vita.

Nella nota che ci ha inviato il figlio Pietro si legge:

“Papà ha raccontato spesso la durezza della vita nel campo, il cibo scarso, la paura, le violenze delle guardie ricordando, con le lacrime, l’episodio in cui Pietro, stremato anche lui dalla fame, riuscì a rubare delle patate e le divise con lui”.

La terribile esperienza dello Stalag ebbe fine con l’arrivo degli alleati l’8 Maggio 1945, anno in cui Antonio rimpatriò e tornò a casa nel mese di Agosto.

Segnato dall’esperienza di 10 anni in divisa, fiero e orgoglioso di aver potuto servire la sua Patria con onore, nel dopoguerra, emigrerò prima in Argentina, ove rimase a lavorare per circa 4 anni, e in seguito raggiunse, in Venezuela, il suo amico di prigionia Pietro.

Tornò definitivamente in Italia nel 1974 dove si spense serenamente, all’età di 95 anni, nel 2010.

Negli ultimi anni della sua vita, spesso rifletteva a voce alta e diceva:

“Ho avuto una vita piena di dolore e sacrifici, ho girato il mondo ma ho sempre tenuto fede ai miei giuramenti, ho lavorato tutta la vita con onestà e senso del dovere, forse per questo il Signore mi sta regalando una lunga vita”.

Un plauso a questi due uomini, Antonio e Pietro, per aver combattuto la guerra e per aver vinto la battaglia della vita.

Di seguito la foto di Antonio Maria Giorgini e della medaglia ricevuta: